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Il presidente del Consiglio di amministrazione di Banca Stato Fulvio Pelli mantiene la sua versione iniziale: il presidente della direzione generale, Donato Barbuscia, è in congedo per seguire un corso di formazione professionale della durata di tre mesi.

Come si legge stamani su La Regione, Pelli ha dichiarato che “… abbiamo concesso al direttore Barbuscia un congedo di tre mesi per un complemento di formazione professionale e abbiamo informato i nostri dipendenti che durante questa fase la responsabilità di gestione della banca è del vicepresidente della Direzione generale. Oltre a questo non abbiamo riferito. Mal comprendo come sia partita questa valutazione esterna.”
Al giornalista che gli chiede perché quest’anno non si è tenuta la solita conferenza stampa per la presentazione dei risultati finanziari del 1. semestre Pelli risponde “Guardi, quest’anno non c’è così tanto da presentare. Stiamo un po’ meno bene dell’anno scorso.”

La calma serafica di Pelli non contagia altri esponenti del mondo politico ticinese. La socialista Pelin Kandemir Bordoli, come riporta ancora La Regione, si dice preoccupata dalla questione: “Quanto riportato dai media a proposito della direzione dell’istituto è estremamente preoccupante. E lo è ancor più in un momento di crisi economica come questo, in cui proprio la Banca dello Stato dovrebbe avere un ruolo attivo nel sostenere l’economia locale e i posti di lavoro.”
Attilio Bignasca ritiene che “Si sta negoziando un’uscita dignitosa di Barbuscia … che costava forse eccessivamente per quello che portava alla banca.”
Sergio Savoia critica la strategia di comunicazione: “La maniera in cui la notizia è uscita ha permesso di dare adito a tutta una serie di illazioni. Dopo arrivano le smentite, ciononostante non si ha l’impressione che vi sia chiarezza.”

Riguardo ai risultati di Banca Stato, l’istituto ha registrato un utile netto di 18,4 milioni di franchi, in calo dell’8,3% rispetto al 1.semestre dello scorso anno. I ricavi sono in flessione del 4,8% a 72,3 milioni. I crediti ipotecari sono aumentati del +2% a 5,89 miliardi di franchi. L’afflusso netto di nuovi fondi si è attestato a 29,4 milioni.
L’utile lordo è sceso del 10,4% a 24,4 milioni di franchi.