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Non si capiscono i motivi per i quali diversi giornalisti chiamati a dare notizie si ostinano sull’idea che in questa crisi economica e finanziaria a ballare la danza dei problemi sia l’euro.

Le recenti affermazioni di Jean Claude Trichet, presidente della Banca centrale europea, si sono perse nel vento, malgrado si trattasse di parole importanti: “L’euro è una moneta forte – ha detto Trichet.
Ritengo abbia ragione. L’euro è una moneta forte perchè gli Stati Uniti, e con essi il dollaro USA, hanno perso irrimediabilmente la posizione di leader.
Questo si comprova con il fatto che da mesi le autorità statunitensi cercano con ogni mezzo di arrecare danno alla moneta unica europea allo scopo di indebolirla.
Perchè lo fanno? Forse perchè sanno che il dollaro si trova nel mezzo di un lungo periodo di debolezza.

Ora, per definizione un leader è colui che rafforza chi sta attorno. Ritengo che questa posizione di leader spetti di diritto all’Europa, la quale sta provando in tutti i modi ad aiutare sè stessa per uscire dalla crisi.
Che ci riesca o meno, lo fa senza cercare capri espiatori altrove e senza tentare di arrecare danno alle altre nazioni.
Guardando le oscillazioni dei cambi di queste ultime settimane di euro e dollaro, sembrerebbe che stiamo assistendo ai disperati tentativi del dollaro di rimanere avvinghiato all’euro.
Il grafico delle ultime settimane bene evidenzia questo braccio di ferro, che verosimilmente si risolverà con la caduta della moneta statunitense e il progressivo assestamento dell’euro.

Tanto prima questo avverrà, quanto prima il processo di risanamento strutturale finanziario degli Stati Uniti potrà avere inizio.

B. Ravelli