Micheline Calmy-Rey lascerà a fine anno il Consiglio federale, dopo nove anni passati alla guida del Dipartimento degli affari esteri, dipartimento che ha mantenuto in tutta la sua permanenza in governo. La notizia è stata diramata mercoledì mattina.

Calmy-Rey ha sempre ricoperto il suo ruolo nell’ottica di mostrare al mondo una Svizzera neutralmente attiva. Questo l’ha portata ad interessarsi da vicino a numerosi dossier di rilevanza sulla scena internazionale, come ad esempio l’Iniziativa di Ginevra per la pace in Medio Oriente, la lotta nell’ambito dei diritti dell’uomo, la relazione con l’Unione europea e i conseguenti accordi bilaterali.
In ambito internazionale, la 66enne socialista ginevrina verrà sicuramente ricordata per due avvenimenti topici : il colloquio nel marzo 2008 a Teheran con il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad, dove si era presentata con il capo coperto dal velo islamico d’ordinanza e, sempre nel 2008, la vicenda degli ostaggi svizzeri in Libia, Rachid Hamdani e Max Göldi (quest’ultimo liberato nel giugno del 2010).

Più che per la sua abilità politica, ha fatto la gioia dei giornalisti (e dei caricaturisti) per il suo modo di vestire, le sue espressioni verbali, il suo taglio di capelli. A prescindere che sia stata o meno una Consigliera federale capace e competente, va riconosciuto che Micheline Calmy-Rey è sempre stata fedele al suo stile molto particolare e nel panorama politico elvetico ha saputo essere un’icona, qualcuno di cui si parlerà ancora fra molti anni.