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Se il 30 settembre supereranno le votazioni finali, i provvedimenti governativi di sostegno ai settori economici più colpiti dal franco forte verranno messi in opera sin dal giorno seguente.

E’ quanto si apprende dopo che ieri con 102 voti contro 48 il Consiglio nazionale ha approvato il piano di aiuti per contrastare gli effetti del franco forte. Un piano che prevede una spesa complessiva massima di 870 milioni e che è stato elaborato e portato avanti dai Consiglieri federali Johann Schneider-Ammann e Eveline Widmer-Schlumpf.
Verdi e UDC si sono opposti, soprattutto per i fondi destinati alla disoccupazione e al turismo, definendo il programma “un regalo elettorale, piuttosto che un piano di sostegno all’economia.”

500 milioni di franchi andranno all’assicurazione disoccupazione, per permettere di far fronte al paventato aumento dei disoccupati a tempo parziale.
Il settore tecnologico e della ricerca riceverà 212,5 milioni, mentre 46,5 milioni sono destinati al traffico regionale di viaggiatori e quello merci transalpino. Per promuovere le esportazioni, i prodotti agricoli trasformati riceveranno 10 milioni di franchi.
100 milioni saranno versati a beneficio del settore turistico, destinati alla Società svizzera di credito alberghiero per sostenere progetti innovatori.

Il Consiglio Nazionale ha invece respinto l’idea avanzata dai socialisti di un fondo di 1,2 miliardi di franchi a sostegno delle imprese d’esportazione che si trovano in difficoltà a causa dell’apprezzamento del franco, così come ha rifiutato di vietare il versamento dei salari in euro, di inasprire la legge sui cartelli e di dare maggiore potere a Mister Prezzi per combattere i prezzi alti nel commercio al dettaglio.