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Sull’edizione odierna del Corriere del Ticino, il coordinatore de I Verdi Sergio Savoia risponde alle domande di Gianni Righinetti. Un’intervista interessante, ben calibrata.
Qui di seguito riportiamo alcuni pensieri espressi da Savoia.

“Il risultato minimo che ci proponiamo sempre è quello di aumentare il numero dei ticinesi che hanno fiducia in noi. Le donne e gli uomini di questo cantone ci hanno regalato un grande capitale di fiducia in aprile, speriamo che ce la confermino in ottobre.”

“Per un piccolo partito come il nostro, con tutti contro, niente è facile.”

“È anche ora, d’altronde, di cambiare l’aria. Con tutto il rispetto non se ne può più dei soliti discorsi e delle solite facce!”

“Abbiamo poco da spartire con la gerontocrazia che in questo periodo dirige il PS: siamo giovani e all’opposizione, siamo fortemente ecologisti, non siamo compromessi con il potere, abbiamo le idee chiare. Non siamo dogmatici e ideologici e vogliamo cambiare questo Paese in meglio, non conservare i privilegi di alcuni ceti sociali e sindacali.”

“Nei miei progetti a medio termine c’è un partito dei Verdi forte, indipendente e non legato a consorterie di nessun tipo.”

“Vogliamo dare ai ticinesi la possibilità di votare il meglio.”

“Nei Verdi lo spazio per i giovani c’è, lo dimostriamo anche con la lista per le nazionali.”

“Mi preoccupo del posto di lavoro dei miei figli. Come tutti i ticinesi vorrei che potessero lavorare qui, nel loro Paese. Vorrei che non fossero sfruttati e che il loro talento fosse riconosciuto. E vorrei che qui potessero avere una famiglia, una casa, un futuro.”

E alla domanda “Werner Nussbaumer con i suoi Verdi liberali democratici teme che vi farà molta concorrenza?” Savoia risponde: “Non credo proprio.”

I candidati al Consiglio nazionale de I Verdi del Ticino sono Greta Gysin, Elena Bacchetta, Matteo Bizzozero, Jessica Bottinelli, Claudia Cappellini, Samuele Comandini, Claudio Zanini e Pierluigi Zanchi.