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Oggi il Corriere del Ticino raccoglie impressioni e opinioni di Walter Gianora, presidente cantonale del PLR.
Ecco alcuni passaggi dell’intervista
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“Le scelte di aprile hanno una loro logica cantonticinese – commenta Gianora spiegando perché resta ottimista sul fatto che le prossime elezioni confermeranno gli attuali rapporti di forza – Confido nell’elettorato del Partito liberale radicale, che è comunque la prima forza politica del Cantone. I nostri candidati sono in gran parte nuovi e tutti molto competenti e il partito si propone anche con un programma concreto e propositivo.”
In caso di una nuova sconfitta elettorale cosa farà Gianora? Di certo intende restare positivo: “Chi è attivo politicamente deve sempre avere uno sguardo positivo e guardare con fiducia al futuro. Faccio e farò ciò che è nell’interesse del partito e del suo elettorato.
… Nel PLRT si ha il coraggio di fare una profonda e trasparente riflessione per trovare la giusta via di un rinnovamento, che consiste soprattutto in una revisione della cultura del far politica. Il rinnovamento è già cominciato, con una strategia di ascolto dei bisogni reali della gente e di contatto con la base.

Riguardo al ticket Lombardi-Morisoli per il Consiglio degli Stati, Gianora dice di non crederci e sul candidato agli Stati del PLRT Fabio Abate commenta che “Abate non ha bisogno di difese particolari. È uomo competente, esperto, molto rispettato a Berna. Sarà sostenuto anche al di fuori del partito. Lombardi d’altra parte fa di tutto per attrarre i voti dei liberali, che sono sempre tanti. Sarebbe per lui un grave errore allearsi con una persona che ha sfacciatamente tradito l’impegno che aveva preso con il nostro partito.”
Riguardo ai difficili rapporti tra Berna e il Ticino, Gianora ritiene che “Berna fa indubbiamente fatica a capire il Ticino, forse poiché ha maggiore difficoltà a interpretare l’Italia che la Germania o la Francia. I vicini delle regioni svizzere di frontiera non si assomigliano: per noi i problemi di compatibilità sono molto più complessi. L’Italia assume tutte le regole dell’Europa e poi non le applica. A Berna danno invece per scontato che lo faccia.”

Sul blocco di parte del ristorno delle imposte dei frontalieri: “La situazione è favorevole per una ripresa delle trattative con l’Italia, il cui obiettivo primo deve essere l’eliminazione delle liste nere. Il congelamento dei ristorni potrebbe addirittura rivelarsi controproducente. Mi è stato detto che nell’incontro fra il Governo e la Consigliera federale Calmy Rey si è parlato di una strategia di uscita.”
Riguardo all’iniziativa UDC sul contingentamento degli immigrati, Gianora commenta che “L’iniziativa nazionale dell’UDC ha due inconvenienti: non produrrà nessun effetto prima di cinque anni, quindi troppo tardi. E l’idea dei contingenti non ci piace: c’erano già in passato, non hanno frenato l’immigrazione e hanno creato gravi problemi di integrazione.”