Voltaire diceva :”Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo.” Mai frase fu più opportuna.
Oggi è apparso sulla stampa un annuncio dal titolo “Fuori dalla scuola il Mattino della Domenica”. Si tratta di un appello ai responsabili delle sedi scolastiche, ai direttori e ai consigli d’istituto, ai collegi di docenti e a tutti gli operatori scolastici ad espellere il giornale in questione dalle scuole.
Tra i “simpatizzanti” di questa iniziativa vi sono innumerevoli persone attive nel mondo dell’istruzione.
Voltaire diceva “Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”.
Un’educazione agli ideali democratici (finalità della scuola, art. 2b Legge della scuola) ai quali i nostri insegnati non possono e non devono venir meno, in rispetto del principio di neutralità che deve essere assolutamente garantito (Art. 23a Legge della scuola).
L’art. 8 della nostra costituzione cantonale garantisce chiaramente ad ognuno la libertà d’opinione, di informazione e di stampa; il solo pensare a censure mi fà ricordare periodi neri della Storia.
Oltretutto così facendo si alimenta unicamente una cultura del sospetto potenzialmente pericolosa, con il rischio di ripercussioni negative per allievi che militano nelle file politicamente considerate poco corrette.
Con la presente interrogazione chiedo quindi al lodevole Consiglio di Stato:
1. Come intende distanziarsi da tale iniziativa di censura ?
2. Sono previsti dei richiami ufficiali alla neutralità nei confronti dei docenti interessati ?
3. Non ritiene che gli allievi siano abbastanza intelligenti da poter operare autonomamente delle scelte ?
4. Si è a conoscenza di casi in cui l’allievo è stato “punito” per aver portato nell’isituto il giornale in questione ?
5. Altri organi di stampa o pubblicazioni sono state colpite da tale provvedimento ?
6. Tale provvedimento è anche applicato ai siti internet “pericolosi” ?
Daniele Caverzasio, Lega dei Ticinesi