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La banca d’affari statunitense Goldman Sachs annuncerà risultati trimestrali molto negativi e si vede obbligata a ridurre le spese di gestione per almeno 1.45 miliardi di dollari entro giugno 2012.

Le pause caffè degli impiegati della sede di New York di Goldman Sachs dovranno dunque essere ridotte. Da qualche giorno, infatti, le tazzine in plastica delle macchinette automatiche sono più piccole.
La banca ritiene che l’aver portato le tazzine da 35 centilitri a 29 farà risparmiare all’istituto migliaia di dollari.
Allo stesso modo vengono vieppiù eliminati gli apparecchi “cashless”, che permettono la ricarica delle schede di pagamento per i distributori automatici di bibite e snack. Questo permetterà alla banca di impiegare un numero inferiore di furgoni blindati per il trasporto delle monete raccolte.

Altre grandi banche di Wall Street stanno tagliando le spese di gestione del personale. Gli uffici di Morgan Stanley, ad esempio, hanno ridotto il numero di piante verdi: “Ogni dollaro che non viene speso è un dollaro che può essere utilizzato per la crescita – spiega il presidente dell’istituto, James Gorman.
Bank of America ha annullato diversi meeting costosi, mentre Barclay’s intende sorvegliare attentamente le spese telefoniche dei dipendenti.

A venir ridotti dovrebbero essere anche i bonus che i salariati ricevono alla fine dell’anno, ma una decisione definitiva non è ancora stata presa.
Per questi bonus, nel primo semestre, Citigroup, JPMorgan, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Bank of America hanno già messo da parte 66 miliardi di dollari.
Le misure di risparmio riguarderanno anche tagli del personale: Goldman Sachs ridurrà gli effettivi di circa 1000 unità, Bank of America ha in programma 30’000 licenziamenti, mentre JPMorgan Chase lascerà a casa 3’000 collaboratori.

Le banche d’affari statunitensi devono dunque serrare la cinghia dopo un terzo trimestre catastrofico. Le pessime performance in Borsa, caratterizzate da perdite fra il 16% e il 49%, illustrano bene quale sia la situazione.