Consci di aver ottenuto il prestigioso riconoscimento per un lavoro che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non porta nessun aiuto a un’economia gravemente dissestata, i due Premi Nobel per l’economia, gli americani Cristopher Sims e Thomas Sargent, non hanno nascosto l’imbarazzo per questa onoreficienza.

Sulla questione dei problemi economici attuali, Sims ha infatti preso posizione con un laconico “Nessuna idea di come si possa venir fuori da questo macello”, e alla richiesta di un consiglio sul come investire il capitale ha detto “di tenere i soldi liquidi almeno per un po’”.
Thomas Sargent ha ammesso che la sua teoria delle aspettative razionali potrebbe aver indotto alcuni operatori ad agire con eccessiva fiducia nella razionalità dei mercati, con il conseguente scoppio delle bolle finanziarie e immobiliari del 2008.

In passato i due accademici hanno svolto studi sul tema “come una decisione politica si ripercuote sull’economia e come l’economia influenza la politica.” Hanno analizzato le ricadute delle aspettative del settore privato sull’attività economica e sulle decisioni su salari, risparmi e investimenti.
Sargent, nato nel 1943 a Pasadena (California), è professore all’Università di New York. Ha anche sviluppato il metodo della “marcroenonometria strutturale” per analizzare i cambiamenti permanenti nella politica economica.
Sims, nato nel 1942 a Washington, professore all’Università di Princeton, ha sviluppato un metodo di analisi dell’influsso sull’economia da mutamenti temporanei sulle politiche e da altri fattori, denominato auto regressione vettoriale.
Nel caso ad esempio di un aumento dei tassi di interesse da parte delle banche centrali è stato stabilito che l’effetto immediato sarà un impatto negativo sull’economia mentre che la reazione desiderata, ossia il rallentamento dell’inflazione, richiede da uno a due anni.

I vincitori del Nobel per l'economia Christopher Sims (sinistra) e Thomas Sargent giungono alla conferenza stampa alla Princeton University