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Nella gestione della crisi della Grecia, l’Unione europea ha trasformato la faccenda in un’emergenza globale. Un grave errore, secondo il quotidiano spagnolo La Vanguardia.

“Il primo errore è stato accettare la Grecia nella zona euro – si legge nell’articolo – come hanno riconosciuto illustri dirigenti europei, tanto più che per ottenere l’ammissione Atene aveva contraffatto i propri conti pubblici.
Il secondo errore è stato non aver subito risolto i problemi finanziari della Grecia, paese che rappresenta solo il 2% del Pil europeo. Questo avrebbe evitato che la crisi contagiasse il debito pubblico di gran parte della Zona euro.
Il terzo errore è stato quello di voler correggere a tutti i costi il bilancio greco senza un piano europeo di investimenti finalizzato a favorirne la crescita. Questo ha generato il caos economico, il problema è degenerato in una nuova crisi economico-finanziaria che potrebbe diventare mondiale.

A causa del consistente finanziamento agli Stati, in pochi mesi dalla sfiducia per il debito pubblico degli Stati periferici si è giunti alla diffidenza verso l’intero settore bancario europeo. Questo ha generato uno stop ai crediti da parte delle banche, come nel 2008 dopo il fallimento della Lehman Brothers. L’economia produttiva asfissiata sta portando ad una nuova recessione.
Angela Merkel e Nicolas Sarkozy hanno promesso di contribuire alla ricapitalizzazione del settore bancario europeo e di adottare soluzioni rapide e durature per risolvere la crisi dell’euro.
Un nuovo grande errore – il quarto – sarebbe l’accontentarsi di iniettare capitali nel settore bancario europeo. La ricapitalizzazione non risolve il problema di fondo, ossia la debole crescita economica che impedisce agli Stati europei di generare un gettito fiscale sufficiente a ridurre il debito pubblico.
L’unica soluzione sarebbe che la Germania, la maggiore economia europea, rilanciasse la propria domanda interna, trainando la crescita degli altri paesi dell’Unione.
Questo consentirebbe di ritrovare la fiducia nella Zona euro nel suo insieme, in quanto quest’ultima finalmente disporrebbe delle entrate fiscali necessarie a rimborsare i propri debiti e quindi a risolvere i problemi del settore bancario.”