“Quando seppi della caduta di Blocher, ero in treno e lanciai un urlo di gioia”
Prosegue l’interessante serie delle interviste realizzate da Francesco De Maria. Oggi è a colloquio con Franco Cavalli, medico e oncologo di fama internazionale, nonché candidato al Consiglio degli Stati per il Partito Socialista.
Francesco De Maria : Quattro anni fa lei fu sconfitto al ballottaggio da Filippo Lombardi. Dick Marty era praticamente sicuro e la partita si giocò tra Cavalli e Lombardi, che tra l’altro non viveva affatto i suoi tempi migliori ed era assillato da parecchi problemi. Lombardi vinse, ma le concediamo che il suo risultato fu più che apprezzabile. Forse che il candidato “di estrema sinistra” non poteva passare?
Franco Cavalli : No, non credo, le ragioni sono altre e cioè: gli enormi mezzi messi in campo da Lombardi (per quanto riguarda i media un po’ il nostro Berlusconi), il fatto che lui abbia ben giocato il ruolo della vittima (che elettoralmente serve sempre) e poi siccome Marty era già considerato di sinistra, tanti ticinesi hanno pensato che non ci potevano essere due senatori di sinistra a rappresentare il cantone.
Perché nel 2011 lei si è deciso a ritentare la fortuna? (che fortuna propriamente non è…)
Ora sono professionalmente un po’ meno impegnato e penso che potrei contribuire in modo fondamentale alla realizzazione di progetti molto importanti per il Ticino: la Facoltà di Medicina, i poli di ricerca, la cassa malati unica, tanto per citarne alcuni. Inoltre, stavolta il Ticino non può essere rappresentato da 2 senatori di destra.
Per quale motivo la sua designazione quale candidato è stata fatta precedere da una specie di teatrino, inscenando una competizione tra lei e Saverio Lurati? Può dirci se c’erano delle ragioni sotterranee? Nel Partito Socialista ci sono correnti interne ben definite e individuabili?
I militanti socialisti non sono dei pecoroni: quando c’è una democrazia interna, c’è sempre anche il pericolo di intoppi. Il tutto è stato complicato dal fatto che io mi trovavo a 12 fusi orari di distanza, per ragioni professionali, durante quella settimana. Nel Partito Socialista ticinese, come in quello svizzero e quasi tutti europei, ci sono sempre state due correnti: quella più socialdemocratica e quella più socialista.
Il leader dei Verdi Sergio Savoia ha rifiutato al PS la congiunzione delle liste per il Nazionale. Approva questa scelta? Pensa che la candidata verde al Nazionale Greta Gysin riuscirà a strappare il seggio? O tutto si concluderà miseramente con 1 seggio PS e zero seggi Verdi?
Posso intravvedere le ragioni strategiche, cioè pensate sul medio-lungo periodo, che hanno portato Sergio Savoia a rifiutare la congiunzione: penso però che dal punto di vista tattico abbia fatto un errore, cosa che gli ho ripetutamente detto.
Con la congiunzione, secondo me, non solo il 2° seggio era assicurato, ma addirittura un 3° entrava nel novero delle possibilità: in entrambi i casi, personalmente ritengo che le probabilità per Greta di strappare un seggio sarebbero state superiori che non con nella situazione attuale, con i Verdi che corrono da soli. Cosa capiterà il 23 ottobre è difficile da dire: mi pare che tutti gli osservatori siano concordi nell’affermare che la situazione sia attualmente difficilmente leggibile.
Il dottor Cavalli è cittadino di Verscio, ameno paesino delle Centovalli. Mandi un messaggio ai cittadini di Chiasso, che vivono quotidianamente una situazione molto, molto difficile.
Cari Chiassesi: se i padroni del vapore svizzero sfruttassero meno i paesi del Terzo Mondo, avreste meno rifugiati a Chiasso. Se state soffocando per l’inquinamento atmosferico, sappiate che siete le prime vittime della Lobby dei TIR e dell’asfalto.
Il DECS è stato, per un tempo infinito, intoccabile nelle mani del PLR. Nell’aprile 2011, per la prima volta, un cambiamento è divenuto possibile. Secondo voci insistenti Laura Sadis avrebbe posto il veto a qualsiasi consigliere non PLR diverso da Bertoli. Ciò corrisponde al vero?
Non ne ho idea.
E ora la politica federale, visto che lei punta al ritorno a Berna: Immigrazione selvaggia, libera circolazione delle persone, Unione europea, sicurezza, imposte, nucleare, scuola, casse malati, razzismo, piazza bancaria svizzera. Questo è un elenco di 10 temi politici di rilievo. Ci indichi i 3 temi più vantaggiosi per il PS e i 3 più penalizzanti.
Mi interessa molto poco quali siano i temi più vantaggiosi per il PS o quelli più penalizzanti: mi pare un giochino inutile. A me interessa quali sono i temi importanti per il paese e qui vorrei aprire una parentesi: tutte le previsioni demografiche dicono che entro il 2020 ci mancheranno, data la bassa natalità, 200’000 giovani, entro il 2030 400’000. Cosa dovremmo fare? Chiudere gli ospedali, il settore turistico, ecc. ecc.? Invece di dire cavolate madornali sui muri che dovremmo costruire a Chiasso, vale forse la pena di porsi seriamente questi problemi.
Ricordiamoci che quando c’erano “i muri” a Chiasso e le Alpi erano ancora un ostacolo, in Ticino si faceva la fame e si doveva emigrare. Se vogliamo aumentare la natalità ed avere meno problemi, forse bisogna cominciare a riflettere, come dico da parecchio tempo, sul modello scandinavo.
Il governo in carica, così com’è oggi, può ancora essere definito “di concordanza”?
Direi che si tratta di un governo di “concordanza relativa”.
Supponiamo che lei risulti eletto. Come intende muoversi nella Camera dei cantoni? Con quanti colleghi socialisti vi si ritroverà? Oggi come oggi si può affermare che la Camera degli Stati è “aborrita” dalla Destra, per la maggioranza delle sue decisioni politiche?
Non sono un profeta e quindi non so quanti socialisti verranno eletti. Non mi pare proprio che il Consiglio degli Stati sia un consesso di sinistra: vi dominano le Lobby delle casse malati, dell’industria farmaceutica e delle banche … sicuramente è però un Consiglio nel quale l’esperienza, la competenza e la difesa degli interessi cantonali (p.es. quella dei cantoni alpini) giocano un ruolo maggiore che non al Consiglio Nazionale. Perciò spero di convincerli a sostenere i miei progetti: facoltà di medicina e poli di ricerca in Ticino, niente più spese inutili per aerei da guerra, investimenti massicci nelle energie rinnovabili.
Lei non era presente sotto la cupola il giorno in cui il consigliere federale Blocher fu abgewählt. Cosa pensò in quel momento? Sono passati quattro anni e forse è tempo di giudicare con calma e conoscenza di causa. Fu quello il colpo maestro, la mossa vincente degli avversari dell’UDC? Oppure fu un boomerang?
Blocher lo conosco molto bene: ho avuto diversi dibattiti a due con lui a TeleArena e penso di non essere quasi mai uscito sconfitto. E’ un demagogo intelligente e che con i suoi enormi mezzi finanziari (pensiamo alla Fondazione con 200 milioni che ha creato per finanziare le campagne elettorali) ha stravolto il panorama politico svizzero. Quel giorno stavo andando a Berna per incontrarmi con vari deputati: la notizia mi raggiunse in treno, a pochi chilometri dalla capitale federale. Lanciai un urlo di gioia e penso che gli altri passeggeri abbiano pensato che io fossi improvvisamente impazzito.
I Socialisti e i Democristiani condussero nel 2007 il colpo di mano che proiettò Eveline Widmer Schlumpf in governo. Nel 2011 i Democristiani non corrono rischi. Ma i Socialisti (e i Liberali!) la lasceranno questa volta cadere, per non rischiare essi stessi il disastro? Il seggio di Widmer-Schlumpf ha una reale legittimazione politica, oppure si regge sul nulla?
Penso che Widmer-Schlumpf abbia dimostrato di essere in un Consiglio Federale globalmente abbastanza debole, una delle consigliere federali migliori. Sicuramente meglio di Schneider-Ammann che dà l’impressione di essere sempre in letargo o di Maurer, che combina solo casini. Se avrà ancora una legittimazione politica dipenderà dal risultato delle prossime elezioni.
Provocazione finale. Lei è un medico famoso e un politico marxista. Molti dicono: sarebbe meglio se facesse il mestiere che sa fare benissimo. Che cosa risponde a questi cittadini elettori?
Grazie per i complimenti. Io sono ora per ragioni d’età in pensione da 4 anni, continuo però a lavorare quasi altrettanto di prima anche se gratuitamente (cerco difatti di essere coerente). Ho la mia pensione e questa mi basta. A poco a poco ho lasciato diversi impegni: da qualche mese non sono neanche più il Direttore Medico dello IOSI, ma mi occupo ora “solamente” di coordinare l’attività di ricerca. Ho quindi attualmente più valenze libere.
E siccome in Parlamento federale ci sono una cinquantina di rappresentanti del mondo agricolo, ma pochissimi che sanno qualcosa di ricerca e di scienza, penso che la mia presenza potrebbe essere molto utile: per il futuro del nostro paese. Per la Svizzera moderna, la ricerca è indubbiamente molto più importante dell’agricoltura.
Marx aveva capito molto: non sono solo io a dirlo, ma anche la maggior parte dei commentatori del Financial Times. Consiglio una rilettura.
Esclusiva di Ticinolive