L’Isola dei morti, il più conosciuto dipinto del pittore basilese Arnold Böcklin rappresenta una piccola isola rocciosa in un luogo sconosciuto.
Tra il 1880 e il 1886 Böcklin eseguì ben cinque versioni del dipinto. Queste oggi si trovano nel Kunstmuseum di Basilea, presso il Metropolitan Museum of Art di New York, alla Alte Nationalgalerie di Berlino e al Museum der bildenden Künste di Lipsia. Il dipinto mancante, la quarta versione dipinta nel 1884, fu distrutta a Berlino durante la Seconda guerra mondiale.

Di tutte le versioni il tema comune è un rematore e una figura vestita di bianco in una piccola barca che scivola verso quest’isola misteriosa. Adolf Hitler, appassionato di occultismo, acquistò ad un’asta la terza versione della serie nel 1936 e la espose nel suo studio di Berlino.

Di volta in volta l’isola è stata identificata con l’isola greca di Pontikonissi, con Capri, con Ischia e con l’isola San Giorgio, di fronte alle coste del Montenegro. Böcklin non disse mai se fosse un luogo reale o una sua invenzione. Pare che per dipingerla si ispirò al cimitero dove era sepolta sua figlia.
Non fu nemmeno lui a dare al dipinto il nome di Isola dei morti. Venne chiamato così dal gallerista Fritz Gurrlit, che nel 1884 lo espose a Berlino.