I socialisti francesi hanno eletto domenica il loro candidato alle presidenziali della primavera 2012. L’ex dirigente del partito François Hollande si è imposto con circa il 56% dei voti.
Un uomo che la stampa giudica sin troppo “normale”, chiedendosi al contempo se questa normalità sarà un bene o un male nella sfida contro Nicolas Sarkozy
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François Hollande può avere, grazie al suo programma, concrete possibilità di vincere le elezioni e di sconfiggere l’attuale presidente Nicolas Sarkozy – scrive il quotidiano finlandese Turun Sanomat : “Sarkozy è in difficoltà per diversi motivi. Come persona non è molto rispettato e le severe misure di politica interna non hanno giovato al morale degli elettori. In politica fiscale ha favorito i ricchi e svantaggiato le classi a debole e medio reddito. La disoccupazione resta invariata attorno al 10% … Nella politica estera invece Sarkozy può imporsi e nella lotta contro la crisi dell’euro può far valere un notevole impegno.
Per contro, la personalità di Hollande non dà fastidio a nessuno. Il che può essere un vantaggio e uno svantaggio. Le sue promesse di una fiscalità equa, di un miglioramento del mercato del lavoro e della sicurezza sociale sono argomenti che piacciono a molti francesi. A questo punto gli elettori devono scegliere quale orientamento politico-economico può sembrare il più credibile.”

Un presidente “normale” come François Hollande basterà alla Francia in questi tempi di crisi? E’ la domanda del quotidiano della Repubblica ceca Mladá fronta Dnes : “Contrariamente a Dominique Strauss Kahn, François Hollande non ha l’esperienza di Nicolas Sarkozy nelle alte sfere della politica interna ed estera. Hollande ha diretto il PS per diversi anni ma non ha mai fatto parte di un governo. Ha le capacità di accedere alla presidenza? Hollande sa bene quanto nella campagna delle presidenziali non sia scontato ripetere il successo delle primarie. Non sarebbe il primo candidato socialista a venire sconfitto e dunque la prudenza è d’obbligo. Soprattutto perchè sarebbe un grave errore sottovalutare Nicolas Sarkozy.”