Il sociologo e politico svizzero Jean Ziegler si esprime, sul sito Presseurop.eu, sulla crisi che sta colpendo molti paesi europei. A suo dire la colpa di questa crisi va cercata nei debiti, enormi, che i governi hanno accumulato tentando di salvare le banche, una prima volta nel 2008 e poi di questi tempi.


“Gli Stati europei hanno deciso di ricapitalizzare le banche con denaro pubblico che non hanno e che intendono raccogliere tagliando le spese e aumentando le tasse. Risultato: il potere di acquisto dei lavoratori diminuisce, così come i servizi sociali.
Bisogna smontare le banche separando il settore Investimenti da quello di deposito. Una banca non dovrebbe portare avanti entrambe le attività. In secondo luogo bisogna nazionalizzare gli istituiti di credito.
Non si tratta di una questione ideologica: basta ricordare che nel dopoguerra De Gaulle ha nazionalizzato il credito. Oggi l’incapacità dei leader occidentali di imporre agli oligarchi del sistema bancario regole precise in nome del bene comune è disarmante.”

Riguardo alle proteste degli indignados in molte città europee, Ziegler spiega che “Siamo vicini all’insurrezione delle coscienze. Ma è difficile prevedere il futuro di questo movimento. I processi rivoluzionari nella storia seguono un’evoluzione misteriosa, imprevedibile.
La coscienza collettiva sa cosa non vuole: non vuole un mondo in preda al cannibalismo, dove alcuni uomini sono direttamente responsabili dell’ecatombe per fame di 35 milioni di individui all’anno. E non bisogna avere paura di rischiare: la diplomazia multilaterale e la democrazia possono risolvere ogni problema.”