Dopo la morte, giovedì 20 ottobre, di Muammar Gheddafi e di uno dei suoi figli, il 34enne Moutassim, Saif al Islam è l’ultimo dei Gheddafi ancora in vita in Libia. La sua morte era stata annunciata ieri, ma poi era giunta la smentita.
I suoi fratelli Mohammed e Hannibal (e la sorella Aisha) si trovano con la madre in Algeria, Saadi è rifugiato in Niger, mentre Khamis e Saif al Arab sono morti.
Il numero due del CNT, Mahmoud Jibril, ieri aveva parlato dell’arresto di Saif al Islam nei pressi di Sirte, ma la dichiarazione non ha trovato conferma.
Il figlio prediletto del colonnello, 39 anni (nella foto), è introvabile. Abdelmadjid Mlegta, un alto responsabile del CNT, il Consiglio libico di transizione, ha dichiarato che si sta dirigendo verso il Niger, con uomini e un convoglio armato.
L’Interpol e la Corte penale internazionale hanno diramato oggi un avviso di ricerca. La speranza è di catturarlo e di accusarlo di crimini di guerra davanti a un tribunale internazionale. Un precedente mandato d’arresto internazionale era stato spiccato il 27 giugno nei suoi confronti, nei confronti di Muammar Gheddafi e nei confronti del cognato Abdallah al Senoussi. Tutti e tre ricercati per crimini contro l’umanità.
Giovedì sera, i ribelli esibivano il cadavere di Muammar Gheddafi accanto a quello del figlio Moutassim. Accanto a loro i telefoni cellulari scattavano foto a raffica. Anche Moutassim è stato catturato vivo e poi giustiziato.
Medico e ufficiale, Moutassim aveva diretto il Consiglio di sicurezza nazionale ed era in aperta concorrenza con il fratello Saif al Islam per la successione del padre.


