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Rispondendo a una richiesta del Dipartimento delle Istituzioni, la Polizia cantonale, le guardie di confine e le Polizie comunali si uniscono per combattere il crimine in Ticino. Lo fanno con un nuovo modello di dispositivo operativo denominato DISCOMO, ossia Dispositivo combinato mobile.

Presentato ieri a Bellinzona dal Consigliere di Stato Norman Gobbi, dal comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e dal comandante delle guardie di confine della Regione IV Mauro Antonini, questo nuovo dispositivo (già attivato nel Malcantone e nel Mendrisiotto) si basa su tre punti principali:
– L’incremento del coordinamento e lo scambio di informazioni tra Polizia cantonale, comunale e guardie di confine.
– Il rafforzamento della presenza preventiva di agenti nelle zone sensibili e in base al grado di frequenza dei fenomeni.
– L’adozione di misure fiancheggiatrici a livello di comunicazione a favore della popolazione delle regioni sensibili

Norman Gobbi lo ha definito “Un dispositivo modulare e flessibile che può essere delocalizzato sul territorio laddove vi sia la necessità.”
“Il Ticino è l’entrata Sud della Svizzera – ha aggiunto – Con questo lavoro ci impegniamo per tutto il Paese… Nei prossimi mesi si procederà anche a misurare i risultati, in attesa del nuovo passo avanti che sarà rappresentato dalla Legge sulla collaborazione tra polizia cantonale e polizie comunali.”