Dopo diverse settimane di proteste perlopiù tranquille, ecco che il tenore di Occupy WallStreet sta cambiando.
Immagini di guerriglia urbana giungono da Oakland, in California: Gas lacrimogeni, manganelli, lancio di pietre, auto incendiate, decine di feriti e un centinaio di manifestanti arrestati. Si è trattato degli scontri più violenti tra polizia e manifestanti dall’inizio della contestazione – lo scorso settembre.

La tensione sale in tutte le città interessate dalla protesta che ha preso il via nelle strade attorno al cuore finanziario di Wall Street, a New York. Secondo un sondaggio del New York Times la popolarità del movimento che si erge contro il predominio e la corruzione di banche e finanza aumenta e raccoglie sempre più consensi tra la popolazione. Con il consenso, purtroppo, crescono però anche la rabbia e la violenza.

Incidenti si sono verificati anche nella città di Atlanta, in Georgia, dove la polizia ha arrestato una cinquantina di persone. Le notizie che giungono dal fronte delle disparità economiche non calmano la rabbia. Ad esempio non aiutano rapporti come quello recentemente pubblicato dal Congressional Budget Office, il quale rivela che dal 1979 ad oggi il reddito netto dei cittadini statunitensi più agiati è aumentato del 275%, mentre quello dei più poveri è salito di poco più del 10%-15%.

A Oakland i manifestanti hanno lanciato un appello per uno sciopero generale il 2 novembre, dopo che un giovane ex marine veterano della guerra in Iraq è stato gravemente ferito alla testa da una pallottola di gomma sparata da un poliziotto.