Luis Moreno Ocampo, procuratore della Corte penale internazionale, ha annunciato che sono in corso discussioni “indirette” con Saif al Islam Gheddafi in vista di una sua resa spontanea. Le trattative sono condotte tramite dei mediatori dei quali non conosce l’identità.


Ocampo ha inoltre ammesso di non sapere dove si trovi il secondogenito di Muammar Gheddafi. Notizie recenti lo davano in Libia, protetto dai mercenari africani o dalle tribù di nomadi, mentre il CNT, il Consiglio libico di transizione che funge da governo provvisorio, ha dichiarato che avrebbe già raggiunto il fratello Saadi in Niger.

Se condotto all’Aja, Saif al Islam verrebbe processato per crimini di guerra e condannato – si presume – a una lunga pena detentiva.
Di tre possibili alternative questa sembra essere per lui la meno drammatica. Le altre due possibilità sono una vita da fuggitivo, magari in esilio politico in un paese amico, oppure il ritorno in Libia, con la cattura e un processo che si concluderebbe con una sicura condanna a morte.