I leader europei abbandonano la nave che affonda, ossia la Zona euro: sarebbe questo, secondo il settimanale britannico The Economist, il “piano di salvataggio dell’Europa” varato il 26 ottobre al vertice dell’Unione europea di Bruxelles.


“Il progetto è confuso e poco convincente – si legge nell’articolo – Confuso perché la sua ingegneria economica inutilmente complessa è vulnerabile agli imprevisti. Poco convincente perché mancano troppi dettagli e le basi del progetto non sembrano sufficienti a proteggere l’euro. La Germania e la Banca centrale europea hanno escluso l’unica fonte di sostegno illimitato, ovvero la BCE stessa”.

Secondo The Economist, non è sufficiente il rafforzamento del Fondo di stabilità finanziaria attraverso strumenti speciali finanziati da altri investitori, tra cui i fondi sovrani.
“Perché mai Cina o Brasile dovrebbero investire denaro se la Germania non lo fa? … Il nuovo Fondo di salvataggio vuole rassicurare gli obbligazionisti, ma il fatto che i leader europei insistano sulla svalutazione volontaria del debito di Atene renderà il debito della Zona euro molto più difficile da assicurare.”