Mentre nell’ex convento di Sant’Orsola a Firenze prosegue da mesi la ricerca dei resti di Monna Lisa Gherardini Del Giocondo, gli archeologi impegnati negli scavi hanno rinvenuto altri pregiati reperti.
Nella zona che ospitava il refettorio del monastero hanno riportato alla luce parte di un affresco che porta come sigillo un angelo. Il dipinto, abbastanza ben conservato, si inseriva in una grande opera muraria, la probabile raffigurazione di una Madonna in trono, attorniata dagli angeli.

Si pensa che Lisa Gherardini del Giocondo avesse ispirato Leonardo da Vinci per il suo celebre dipinto della Monna Lisa, realizzato tra il 1503 e il 1506 e oggi esposto al Louvre di Parigi. Una teoria non sostenuta da prove sicure.
La donna era morta nel 1542 e secondo i registri dell’epoca sarebbe stata sepolta nel convento di Sant’Orsola.

Gli scavi nell’ex convento erano iniziati nel maggio scorso. La prima fase aveva portato alla luce uno scheletro con il teschio ancora intatto.
Gli archeologi continuano a cercare altre tombe, altri resti. Su quelli già rinvenuti, come poi sugli altri, verrà eseguita la datazione con il Carbonio 14, verrà estratto il Dna per il confronto con quello estratto dai figli di Lisa Gherardini del Giocondo sepolti assieme al padre nella Cappella dei Martirì, nella chiesa della Santissima Annunziata a Firenze.
Inoltre verrà eseguita la ricostruzione facciale a partire dalle ossa del teschio per confrontare il viso ricostruito con il dipinto di Leonardo.
Tutti questi elementi potrebbero svelare il mistero e mettere fine a secoli di dibattiti e congetture circa l’identità della donna che posò per il ritratto.