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A causa degli elevati tassi d’interesse (oltre il 7%) per i prestiti pubblici dell’Italia, il giornale economico spagnolo Cinco Días crede che il paese non sia in grado di resistere alla pressione dei mercati: “La partenza annunciata di Silvio Berlusconi ha mostrato che la caduta di un governo debole non è sufficiente ad attenuare la pressione dei mercati su un paese in difficoltà. E’ chiaro che le dimissioni di Berlusconi miglioreranno le prospettive di Roma, ma questo non sarà sufficiente a restaurare la fiducia degli investitori in un’economia tanto indebitata – un debito di 1’900 miliardi di euro, 120% del Pil.
… L’Italia percorre passo dopo passo la funesta evoluzione conosciuta da Irlanda e Portogallo prima che fossero salvate dagli aiuti comunitari. La differenza sta nel fatto che l’Italia non potrà essere salvata con i mezzi attuati per questi due paesi o per la Grecia.”

Nella sua edizione odierna il giornale economico francese Les Echos osserva : “E’ soprattutto a causa della Banca centrale europea che l’Italia deve pagare tassi d’interesse del 7% per i suoi prestiti pubblici.
Perchè la Gran Bretagna, le cui finanze pubbliche sono in uno stato peggiore di quelle italiane, può indebitarsi a un tasso del 2.2% a 10 anni, mentre l’Italia deve pagare il 7.4%?”