Avrebbe chiesto agli uomini che lo hanno catturato di ucciderlo. Loro hanno rifiutato.

E’ stato catturato nel deserto libico, mentre cercava di passare in Niger. Il governo transitorio di Tripoli ha preso contatti con il Tribunale penale internazionale dell’Aja ma l’intenzione è di processarlo a Tripoli.
L’arresto è avvenuto nella notte fra venerdì e sabato nella regione di Wadi al Ajal, nel sud del deserto. La brigata che lo ha catturato aveva ricevuto l’informazione della sua presenza da un uomo della sua scorta.
A fine ottobre il Tribunale penale internazionale aveva confermato di avere in corso trattative per una sua resa spontanea in cambio di un processo equo all’Aja. Le autorità libiche hanno invece manifestato l’intenzione di processarlo a Tripoli. Un rappresentante del TPI si recherà in Libia settimana prossima.

Gli Stati Uniti, l’Unione europea, la Francia e la Gran Bretagna hanno chiesto oggi di poter collaborare con il TPI per garantire un processo corretto.
Amnesty International e Human Rights Watch hanno chiesto al Consiglio libico di consegnare il prigioniero al Tribunale dell’Aja, alfine di evitare che accada quanto successo con Muammar e Moutassim Gheddafi, uccisi dopo essere stati catturati.