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Sorpassato dagli eventi e dal clima negativo che aleggia sul PLRT, Walter Gianora ha deciso di non portare a termine il suo mandato presidenziale quadriennale. Nominato nel gennaio 2010 alla guida del partito in sostituzione di Giovanni Merlini, Gianora ha annunciato giovedì sera le sue dimissioni dalla presidenza del partito.

L’annuncio è stato dato dapprima ai deputati PLRT in Gran Consiglio e in seguito ai membri della Direttiva cantonale. Dimissioni che sono effettive da metà dicembre, quando sarà convocato il Comitato cantonale e sino al Congresso previsto la prossima primavera un interinato assicurerà la presidenza.

La versione “ufficiale” spiega che l’abbandono di Gianora è maturato negli ultimi mesi “anche a seguito della crescente difficoltà nel conciliare gli impegni politici e partitici con l’attività professionale, in particolare in un momento in cui è necessario rilanciare l’attività del PLRT.”

In realtà sin dall’inizio la sua è stata una presidenza difficile, arrivata in un contesto partitico poco favorevole, tormentato e diviso. Da mesi infatti si erano formate nel PLRT due distinte correnti, una radicale e una definita neoliberista.
Una situazione di divisione che con il passare degli anni è andata solo peggiorando. Le elezioni cantonali di aprile hanno marcato ancora di più la crisi del partito e le critiche attorno a Gianora, che sempre più ha faticato a imporre una linea chiara e coerente. Il colpo di grazia glielo aveva forse dato il rapporto interno dello scorso agosto (chiamato rapporto Cavadini), quando era stato sfiduciato ed era stata chiesta una nuova di­rigenza dopo l’aprile 2012, ossia dopo le elezioni comunali.