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La stampa propagandistica iraniana riporta la notizia della preparazione di un attacco contro la Turchia da parte di Siria e Iran.

L’esercito di Damasco starebbe dispiegando missili Scud, di produzione russa, nelle province di Khamis e Aïn Divari, vicino alle frontiere, mentre l’Iran minaccia un attacco alle installazioni dello scudo anti-missili della Nato in Turchia.
Il presidente siriano Bachar al Assad teme un attacco dell’armata turca ben più di un attacco da parte di Israele o di qualche esercito occidentale. L’esercito di Ankara è il solo ad essere legittimato ad intervenire militarmente per cacciare al Assad ed è verosimile pensare che avrebbe l’appoggio di gran parte della popolazione siriana.
Settimana scorsa le truppe siriane hanno aperto il fuoco su un pullmann di pellegrini turchi di ritorno dalla Mecca. L’incidente ha esasperato ancor di più il clima tra le diplomazie dei due paesi.

Un coinvolgimento della Turchia in un eventuale intervento bellico in Siria pare essere considerato dalla Francia. Come già faceva quando si preparava l’attacco in Libia, il governo di Parigi sembra premere per un intervento militare. In questo, l’appoggio della Turchia potrebbe essere decisivo.
La Francia ha proposto che rappresentanti del governo turco siano invitati giovedì prossimo al Consiglio dei ministri degli Affari esteri europei, dove si discuterà sulla situazione in Siria.
La Commissione europea sta vagliando la richiesta di Parigi, ma stando a fonti informate, il capo della diplomazia dell’UE, la baronessa Catherine Ashton, non sarebbe disposta a dare il suo assenso. La Ashton ha invece invitato il Segretario della Lega Araba Nabil al Arabi al pranzo informale tra i ministri europei.