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William Hague, capo della diplomazia britannica, ha incontrato settimana scorsa a Londra i rappresentanti dei principali gruppi dell’opposizione siriana, fra i quali anche i rappresentanti del CNS, il Consiglio nazionale siriano.

Ecco i punti principali del colloquio:
– Bashar al Assad inizierà a cedere solo quando sentirà venir meno il sostegno della Russia. Non prima.
– Londra non crede alla volontà del governo di Ankara di imporre una zona sicura in territorio siriano dove troverebbero rifugio le migliaia di dissidenti siriani attualmente rifugiati nei campi di accoglienza di Hatay, in Turchia. Una zona franca e protetta che diverrebbe la base operativa per preparare la rivolta contro il regime di Damasco.
– La legittimità dell’opposizione siriana verrà riconosciuta a livello internazionale quando verrà mostrata unità d’intenti, quando sarà istituito un congresso nazionale fra tutti i componenti di questa opposizione. Una simile richiesta è avanzata anche dalla Lega araba.
– Londra ritiene che esistano importanti divergenze fra Qatar e Arabia Saudita riguardo alla crisi siriana. Dopo la decisione presa dalla Lega araba di sospendere Damasco e di porre sanzioni al regime siriano, il governo del Qatar preme per portare la questione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’Arabia Saudita invece preferisce risolvere la crisi coinvolgendo solo i paesi arabi, senza portarla a livello internazionale.

(Ticinolive.ch/Le Figaro.fr)