I salafisti, islamisti radicali, dovrebbero fare un buon risultato alle elezioni legislative in corso in Egitto. Una situazione che obbligherebbe i Fratelli musulmani ad adottare posizioni ben più conservatrici, a scapito delle posizioni moderate che adottano oggi.
Secondo gli analisti politici, in Parlamento il partito salafista egiziano al Nour (la Luce) e i suoi alleati non riusciranno ad andare oltre il 5%-10% dei seggi, ma grazie alla popolarità di cui godono nel paese potrebbero avere un effetto Tea Party di fronte ai Fratelli musulmani.
Shadi Hamid, osservatore della scena politica egiziana, fa il paragone con i conservatori statunitensi del Tea Party, la cui popolarità ha spinto il partito repubblicano più a destra sullo scacchiere politico.
I salafisti potrebbero influenzare il programma politico degli islamici moderati, che con circa il 40% dei voti si annunciano grandi vincitori di queste elezioni legislative.
“Verosimilmente, i salafisti costituiranno la seconda forza in Parlamento dietro ai Fratelli musulmani – spiega Hamid – La loro presenza potrebbe portare tutto lo spettro politico verso la destra.”
Se i salafisti oltrepasseranno la soglia del 10% (al momento attuale non sembra possibile) i Fratelli musulmani potranno permettersi alleanze con le forze centriste contando sul sostegno salafista riguardo a questioni socialmente conservatrici. Preoccupante sarebbe invece uno scenario di conflitto tra i due gruppi religiosi, con una sicura situazione di panico sull’insieme della scena politica.
Da un punto di vista politico, i Fratelli musulmani e i salafisti sono creature molto diverse. I primi portano un vero progetto politico, mentre buona parte del movimento salafista si trova su interessi più limitati, come il ruolo della religione nella vita pubblica, l’educazione e le tradizioni sociali.
Contrariamente al Tea Party, i salafisti non sono però militanti radicali pronti a sovvertire il sistema politico. Si occupano unicamente di determinate questioni, seguono una guerra culturale vecchia di decenni in materia di educazione, di religione di Stato, di produzione culturale e di leggi riguardanti la donna e la famiglia.
Al primo turno delle legislative, le liste dei partiti islamisti (salafisti, Fratelli musulmani e il partito Wassat) hanno raccolto complessivamente il 65.25% dei voti, secondo le cifre fornite dal Segretariato generale della commissione elettorale.
(Ticinolive.ch/Arabist.net)