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Durante l’ultimo scudo fiscale, furono in molti, in Ticino, a denunciare la presenza di spie inviate dal ministro italiano Tremonti a Chiasso e Lugano per controllare i movimenti dei cittadini italiani nelle banche di queste due città.

Accuse mai veramente provate, scrive oggi il quotidiano online Insubria.com : “I tedeschi, invece, non si sono fatti molti problemi. Il fisco di Berlino ha lautamente pagato una talpa impiegata presso il Credit Suisse di Zurigo per farsi consegnare una lista di almeno 1’000 sospetti evasori. Coinvolto anche un intermediario austriaco che dopo l’arresto si è tolto la vita in carcere.
Un collaboratore 28enne di Credit Suisse ha passato i dati di oltre un migliaio di evasori sospetti alle autorità fiscali tedesche… A fare da intermediario è stato un cittadino austriaco residente a Winterthur. Per il lavoro svolto, i due avrebbero ricevuto una ricompensa di almeno 2.5 milioni di franchi.

Il 28enne dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla corte penale federale di Bellinzona a partire dai prossimi giorni. L’intermediario austriaco, arrestato nel 2010 perché sospettato di essere coinvolto nell’operazione di spionaggio ai danni del Credit Suisse, si è tolto la vita in carcere poco dopo il suo fermo.”