L’accordo di rigore di bilancio concluso settimana scorsa a Bruxelles dagli Stati membri dell’Unione europea ad eccezione della Germania non ha calmato i mercati finanziari internazionali, critica il quotidiano bulgari Trud: “Verboten! La più germanica di tutte le parole è diventata la parola d’ordine dei bilanci europei. I deficit sono vietati, i debiti sono vietati …
Altrimenti che succede? I premi di rischio legati ai titoli di Stato italiani si situano sempre attorno al 6.55%, di poco inferiori a quelli di Grecia, Portogallo e Irlanda quando questi paesi avevano chiesto l’aiuto finanziario europeo.
La sola e unica cosa che interessa i mercati finanziari è sapere come si finanzieranno i paesi più deboli nei prossimi tre mesi, quando l’Unione fiscale sarà in corso di ratifica.
… Nella partita a poker sulla crisi del debito verrà il momento dove la formula francese “rien ne va plus” sarà d’obbligo. A quel momento tutte le carte saranno messe sul tavolo e qualcuno dovrà pagare.”
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