La politica estera della Svizzera è a una svolta. Con la partenza di Micheline Calmy Rey, la direzione del Dipartimento degli affari esteri resta vacante. La Consigliera federale ginevrina ha portato all’estero un’immagine inedita della Svizzera: Medio Oriente, Kosovo, Iran, la crisi libica, Unione europea, il marchio Calmy Rey è indelebile.

La guida del DFAE potrebbe passare a un Consigliere federale già in governo oppure essere affidata al nuovo eletto. Si tratta di un dipartimento che non ha mai esercitato particolare attrazione. Negli ultimi decenni la nostra politica estera si esercitava più che altro sul piano economico e con la collaborazione degli altri dipartimenti federali.

Calmy Rey ha reso il DFAE più attivo, indipendente e incisivo. Il Consigliere federale che le subentrerà dovrà confermare questa tendenza oppure tornare ai vecchi schemi.
Si dovrà tener conto degli scenari internazionali ancora aperti. Per citarne solo alcuni, la Svizzera continua a rappresentare gli interessi degli Stati Uniti in Iran e il conflitto tra i due paesi sta prendendo toni sempre più virulenti.
Importante sarà anche l’atteggiamento di fronte alla dichiarazione d’indipendenza della Palestina. Una questione delicata. Anche la questione europea rimane centrale, con la necessità di nuovi negoziati con Bruxelles e l’allentamento della pressione dell’Unione europea.

(Ticinolive/La Tribune de Geneve)