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L’Euro è sceso nella notte fra martedì e mercoledì a 1,3009 USD, il valore più basso degli ultimi 11 mesi. Nel corso della mattina si è leggermente ripreso, stabilendosi a 1,3035 USD negli scambi interbancari in Asia, verso le 8h10.

Gli analisti ritengono che se nei prossimi giorno la moneta unica scenderà sotto 1.30 USD sino a quota 1.290 USD, certamente scenderà ancora verso 1.25 USD. Un chiaro segno dei timori sulla crisi del debito nei paesi della Zona euro.
Gli investitori cominciano a dubitare della capacità dell’Europa di attuare il piano adottato settimana scorsa al summit di Bruxelles. Gli operatori sono anche preoccupati del risultato dell’aggiudicazione delle obbligazioni di Stato prevista oggi in Italia e preferiscono volgersi verso il dollaro USA, soprattutto visto che ieri la Federal Reserve ha annunciato che per evitare di indebolire il dollaro non saranno varate misure di stimolo per l’economica (QE3).

La sfiducia nei confronti dell’euro è aumentata da informazioni secondo cui la Cancellierea tedesca Angela Merkel rifiuta di aumentare i fondi del futuro MES, il meccanismo europeo di stabilità, che deve essere attuato a partire dal giugno 2012 e che disporrà di 500 miliardi di euro.
Concepito per sostituire il fondo salva Stati (che dispone di 400 miliardi di euro) il MES dovrebbe invece funzionare parallelamente al fondo.
A queste condizioni i mercati anticipano una nuova tornata di downgrade delle note dei debiti sovrani nella Zona euro a partire da gennaio del prossimo anno, da parte delle agenzie di rating statunitensi, che dovrebbero colpire anche i paesi che detengono la tripla A.

(Ticinolive/Boursier.com)