Comunicato stampa congiunto di Generazione Giovani (Partito Popolare Democratico) e Giovani Liberali Radicali Ticinesi
Reazioni al rapporto sulle ripercussioni economiche nei Cantoni di Uri e Ticino, considerazioni generali e presa di posizione in merito al risanamento della galleria autostradale del San Gottardo e alla necessità di procedere a breve al raddoppio.
I movimenti giovanili del Partito Popolare Democratico e dei Liberali Radicali Ticinesi hanno preso atto del rapporto commissionato dalla Confederazione che ha come obiettivo di evidenziare le ripercussioni economiche di un’eventuale chiusura della galleria autostradale del San Gottardo per risanamento nei Cantoni di Uri e del Ticino pubblicato in data 19.12.2011.
I due movimenti giovanili non entrano nel merito tecnico delle varianti esposte ma si limitano ad osservazioni di carattere generale ed in primo luogo si stupiscono dell’evidente carenza di scientificità che traspare dallo studio. Esso Infatti, già nei presupposti, evidenzia i suoi limiti evocando ripercussioni positive, di carattere edile che a loro dire, supereranno nel complesso gli effetti negativi sul turismo e sulle imprese di trasporto. Vantaggi che si verrebbero a creare nel caso in cui le aziende ticinesi operanti nel settore edile, fossero in grado di organizzarsi per tempo (creando dei consorzi) e raggiungessero quel minimo di concorrenzialità sufficiente ad ottenere il mandato d’esecuzione per i lavori di risanamento.
A fronte di queste sconcertanti asserzioni che evidenziano una scarsa conoscenza del Cantone e della siua realtà edile, ci sembra doveroso contestualizzare il summenzionato rapporto, che si presenta incompleto, poco oggettivo e tendenzioso nell’affermare che la chiusura del Gottardo e l’isolamento pressoché totale del Ticino per almeno 900 giorni possa costituire una fonte di guadagno o addirittura un’occasione.
Le critiche spontanee contro questo rapporto e le sue conclusioni da parte di diversi politici appartenenti a differenti partiti e di varie personalità appartenenti alla società civile sono da noi pienamente condivise in quanto la galleria del San Gottardo è una via d’accesso vitale e fondamentale per il nostro Cantone così come per il resto della Svizzera. Un collegamento essenziale che non potrà utopicamente essere sostituito dall’oggi al domani dal sistema ferroviario previsto, dato che il Consiglio Federale ha recentemente ridimensionato l’obiettivo di trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia per evidenti motivi di capacità. Ridimensionamento suffragato
da uno studio uscito alcuni giorni prima e nemmeno preso in considerazione che mette alla luce le lacune del progetto.
Il rapporto inoltre non prende minimamente in considerazione il vero tessuto economico ticinese in gran parte formato da piccole-medie imprese e ne semplifica le relazioni economiche e sociali trascurando pienamente le ripercussioni finanziarie a lungo termine.
Quali giovani cittadini ci sentiamo seriamente minacciati da questa possibile chiusura, che porterà non solo alla perdita di posti di lavoro in più settori, ma che soprattutto frenerà lo sviluppo economico cantonale (attuale e futuro). Tutto ciò contribuirà a far sì che non si creeranno più posti di lavoro e che quindi la nuova manodopera, unitamente a quella in attesa di essere reinserita nel mondo del lavoro, resterà senza alcuna possibilità di sbocco su di un mercato del lavoro già oggi messo a dura prova dall’attuale crisi economica.
Dopo averne discusso in seno ai nostri comitati, dopo aver consultato gli studi pubblicati dal Comitato per il completamento del Gottardo e dall’Iniziativa per le Alpi, riteniamo che sulla base degli elementi finora a disposizione e delle ultime informazioni ufficiali recentemente comunicate dal Consiglio federale, l’unica soluzione realistica, affidabile e sicura sia la costruzione di un secondo tunnel che sostituisca il primo nella sua fase di ristrutturazione e, a lavori ultimati, siano entrambi a carattere monodirezionale e non comportino aumenti dei transiti nel pieno rispetto della Costituzione.
Sperando di poter essere la voce anche di una base socialista attualmente rappresentata dalla cecità dell’ex Consigliere Nazionale Pedrina, invitiamo tutti ad un atto di responsabilità per essere unanimi ed uniti su un progetto fondamentale che avrà possibilità di attuazione solo con voce unisona.
Simone Ghisla, presidente di Generazione Giovani
Giovanni Poloni, presidente dei Giovani liberali radicali ticinesi