I banchieri svizzeri possono mettersi il cuore in pace. I loro bonus per il corrente anno saranno nettamente più bassi che nel 2010 e potrebbero ridursi anche del 50%, a causa di minori volumi operativi e di margini più esigui. Questa è anche l’opinione del CEO del Credito Svizzero Brady Dougan: “Lo scorso anno erano già stati ridotti e quest’anno continueranno a scendere”.

I funzionari di banca hanno però preoccupazioni ancora più gravi di quelle che nutrono per i loro bonus. Temono infatti per il posto di lavoro. L’ex CEO dell’UBS Oswald Grübel non ha esitato a dichiarare: “Giudico la potenziale soppressione di 20.000 posti come un’ipotesi realistica”. Ciò significa la perdita di un impiego su sei sulla piazza finanziaria svizzera.

Debbono temere per il loro posto di lavoro soprattutto gli impiegati attivi nel traffico dei pagamenti, così come i gestori di patrimoni con piccoli portafogli, ancor più se si tratta di capitali non tassati. Sono invece assai ricercati consulenti con molti clienti superricchi provvisti di beni dichiarati, meglio se provenienti dai paesi emergenti dell’Asia o del Vicino Oriente.

Per gli altri la vita è dura. “Arriva semplicemente troppo poco denaro” dichiara il banchiere Surber della Michael Page International, “e la strategia del denaro pulito è molto costosa”. Nelle ultime settimane, aggiunge Surber, molti consulenti hanno bussato alla sua porta. E conclude su una nota di pessimismo: “Il 2012 non sarà un anno positivo per il settore”.

(Fonte: TagesAnzeiger)