Si acuisce la tensione nel Golfo Persico. L’Iran assume un atteggiamento di sfida, soprattutto nei confronti degli Stati Uniti, e – al termine di imponenti manovre navali – effettua il lancio di alcuni razzi a lunga gittata, come comunica la semi-ufficiale agenzia Fars.
Secondo il vicecomandante della Marina ammiraglio Mahmud Mussavi queste grandi esercitazioni militari dovrebbero portare le truppe a uno stato prossimo allo stato di combattimento effettivo.
È noto che nei giorni scorsi l’Iran, di fronte a un possibile ampliamento e aggravamento delle sanzioni, aveva minacciato il blocco dello stretto di Hormuz, ciò che gli USA avevano subito definito “inaccettabile”, prendendo in considerazione un intervento militare diretto. L’importanza dello stretto di Hormuz è enorme, se si considera che attraverso di esso transita il 40% del petrolio mondiale.
Nel contempo il governo di Teheran agisce anche sul piano diplomatico ed ha inviato un suo ambasciatore, Alì Reza Sheik Attar, in Germania al fine di innescare un nuovo giro di trattative sulla questione nucleare iraniana. Una lettera in questo senso sarà anche inviata alla responsabile degli Affari esteri dell’UE Catherine Ashton.
Intanto gli Stati Uniti non restano inattivi e hanno firmato un accordo con gli Emirati Arabi Uniti, i loro migliori alleati nella regione, in vista della fornitura di 96 missili e del relativo sostegno tecnologico per un valore complessivo di 3 miliardi e mezzo di dollari.
(Fonte: TagesAnzeiger)