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Presi come siamo quotidianamente ad affrontare problemi contingenti rischiamo di perdere di vista il senso del nostro agire quotidiano e la qualità delle nostre relazioni con le altre persone : con queste parole la Consigliera di Stato Laura Sadis apre il suo commento odierno sul quotidiano La Regione. Ne riportiamo qui di seguito alcuni passaggi.

“Il 2011 è stato un anno di elezioni cantonali e federali – scrive Sadis – I cartelloni pubblicitari hanno invaso le nostre strade. Tutti affannati nel richiamare l’attenzione di un cittadino ritenuto sempre più distratto… Per emergere nell’affollato parterre mediatico occorrono pochi, semplici e chiari messaggi. Le regole suggerite dagli esperti di comunicazione assomigliano tremendamente a quelle della pubblicità dei beni di consumo…
Anche il nostro Cantone non rappresenta un’eccezione. Anzi. I toni si sono vieppiù alzati. Il linguaggio pubblico si è deteriorato… L’aggressività e la violenza del linguaggio pubblico lasciano danni tangibili. Si esaspera lo scontro senza per questo contribuire in alcun modo a identificare soluzioni… Una politica, una società che intende costruire il proprio futuro su queste premesse non credo andrà molto lontano.

La politica, se non ridotta a un mero esercizio di forza, alla prevaricazione della maggioranza sulla minoranza, ha bisogno di ben altro, di ben altro respiro e aspirazioni.
Lo stesso respiro e le stesse aspirazioni che anche ognuno di noi, singolarmente, ha bisogno di poter avere nella propria vita, per viverla con intensità, senso e pienezza.
Chi si preoccupa esclusivamente del risultato da raggiungere, dei benefici, anche materiali, che può trarre per sé, in politica come nella vita, rischia fortemente di non andare tanto per il sottile con i principi nei quali dice di credere.
La politica, come la vita di tutti i giorni, ci pone costantemente di fronte alla necessità di compiere delle scelte. Se disponiamo del privilegio di poterle compiere… usiamo questa preziosa possibilità per sostanziare principi di giustizia e di solidarietà tramite la nostra responsabilità e le nostre libertà. Non adagiamoci sul pigro adagio del “così fan tutti” e “tanto non cambia nulla”, perché le nostre scelte contano!”