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La Grecia uscirà dalla Zona euro se entro marzo non sarà firmato l’accordo con i creditori privati sul secondo piano di aiuti per 130 miliardi di euro, ha dichiarato martedì Pantelis Kapsis, portavoce del governo.

Il governo greco è impegnato in una corsa contro il tempo per cercare di concludere un accordo con l’Unione europea, il Fondo monetario internazionale e i suoi creditori privati, circa le modalità del piano di aiuti presentato lo scorso dicembre.
Se entro marzo non sarà firmato alcun accordo il paese andrà in default di pagamento. A quel punto si troverà anche fuori dai mercati e verosimilmente fuori dalla Zona euro.
Interrogato riguardo a misure di austerità supplementari imposte dal governo del premier Lucas Papademos per compensare lo slittamento di bilancio dello scorso anno, il portavoce ha dichiarato che al momento nessuna decisione è stata presa e che misure addizionali potrebbero entrare in linea di conto.

Le discussioni con le banche e gli istituti finanziari privati detentori del debito greco – aspetto chiave del futuro accordo – si rivelano particolarmente difficili : “I prossimi tre mesi saranno cruciali e il governo farà il possibile per risolvere il problema – ha aggiunto il portavoce.
In un messaggio lo scorso 1. gennaio, il primo ministro Papademos aveva definito il 2012 un nuovo anno difficile per la Grecia, ribadendo la necessità di proseguire sulla via delle riforme per poter rimanere nella Zona euro.