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Si dice che ogni anima che ci sfiora lascia in noi la sua impronta. Dovrebbe significare che ogni persona con la quale veniamo in contatto giunge per lasciarci qualcosa di sè.

Sia che si tratti di una persona amata, una persona amica, un fratello, un genitore, un famigliare, qualcuno che resta nella nostra vita oppure che arriva e se ne va, qualcuno che incrociamo per strada e senza motivo ci sorride.
Sia che si tratti del cameriere del bar dove andiamo ogni tanto, dell’autista del bus che prendiamo la sera per tornare a casa, di un collega di lavoro, oppure di un blogger con il quale discutiamo ogni giorno come se fossimo grandi amici e poi magari nemmeno ci si conosce.
Qualunque persona con cui – in un qualsiasi modo e in un qualsiasi momento – abbiamo un contatto è una persona che di sè lascerà qualcosa. Qualsiasi cosa, grande o piccola che sia, tangibile o intangibile che sia.

Il 2012 è un anno particolare, ormai lo abbiamo capito. Da almeno tre anni i giornali, le riviste, gli oroscopi, i libri, la televisione, gli opinionisti e tutti quanti ci danno il tormento con la profezia Maya dell’Apocalisse del 21 dicembre.
Qualunque cosa accadrà il 21 dicembre e qualunque cosa accadrà da qui a quel giorno, il sunto è il seguente : dato che i Maya l’han messa giù dura e all’alba del 22 dicembre prossimo dovremmo essere estinti come i dinosauri, allora tanto vale fare un’uscita di scena grandiosa, vivere questo ultimo anno da eroi, con consapevolezza, con sentimento, con coraggio, con la percezione della nostra unicità, guardando a ogni persona con tolleranza. E qui non parlo solo di persone amiche : anche un nemico giunge per insegnarci qualcosa.

Vi è in noi un potere immenso e questa potrebbe essere la volta buona per tirarlo fuori. Come si dice, ora o mai più. Tanto, che abbiamo da perdere visto che poi la fine del mondo arriverà per tutti?
Potremmo vivere questi mesi considerando ogni giorno come un dono, come la possibilità di mostrare la nostra luce interiore, di far emergere la bellezza che c’è in noi.
Potremmo vivere questi mesi consapevolmente fieri di noi stessi, fieri perché ogni giorno della nostra vita abbiamo cercato di dare il meglio di noi e abbiamo fatto il possibile per essere vivi, per occuparci dei nostri cari, per creare sicurezza, calore e gioia attorno a noi. Sicuramente anche sbagliando. Abbiamo fatto errori, siamo caduti, ci siamo tirati sù, abbiamo dato una pulitina alle ginocchia ammaccate e siamo andati avanti.

Siamo sempre andati avanti. Dovremmo pensare alle cose belle e giuste che abbiamo fatto e una volta per tutte dovremmo gettare via gli eterni sensi di inadeguatezza e di colpa, dovremmo pensare a quanto siamo stati grandi, buoni, generosi e tolleranti, a quanto amore abbiamo saputo donare.
E se poi il 21 dicembre il mondo non finirà – con buona pace di tutti i catastrofisti – e l’alba del 22 dicembre si leverà come quella di ogni altro santo giorno, assieme al senso di sollievo per lo scampato pericolo potremo sentire di aver vissuto un anno grandioso e magari ci saremo abituati a vivere così e quella sarà la vita che porteremo avanti.

Facciamo a tutti noi l’augurio di una vita spettacolare e consapevole, qualunque cosa accadrà in questo anno molto particolare.

B. Ravelli