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“I più alti funzionari della Confederazione sono diventati dei birilli e chi sta giocando non è un fumatore di sigari qualunque di un’osteria della Svizzera tedesca. Si tratta dell’ex ministro di giustizia Christoph Blocher che traffica con documenti bancari rubati.”

Il quotidiano La Regione riporta oggi le considerazioni dell’avvocato Paolo Bernasconi in merito alle accuse di insider trading al presidente della Banca nazionale svizzera Philipp Hildebrand.

Secondo Bernasconi grave è l’attacco al presidente della BNS, soprattutto “In un momento di bufera sui mercati finanziari mondiali in cui la Svizzera e il sistema svizzero fanno gola a tutti.”
Se Hildebrand fosse veramente colpevole di transazioni finanziarie scorrette, Bernasconi ritiene che “È lui che deve tirare le conseguenze. Se non lo fa lui, c’è un direttorio e un Consiglio federale che hanno comunque fatto le loro indagini… la Banca nazionale ha reso pubblico il suo codice interno di comportamento. Tutti possono giudicare se queste norme sono state violate o meno.
Per il privato cittadino la libertà di movimento arriva là dove finisce il codice penale. Per il personaggio politico o per il responsabile di un’attività pubblica il suo spazio di libertà è molto più stretto. La trasparenza è quindi fondamentale.”

“L’UDC è il partito che si fa forte come l’unico partito che difende il segreto bancario – conclude – In questo caso c’è un signore che ha rubato dei dati protetti dal codice penale, li dà all’ex ministro della giustizia e questo cosa fa? Invece di andare diritto dalla magistratura, ne fa una campagna politica. Secondo me l’ex consigliere federale e attuale deputato al Consiglio nazionale Christoph Blocher dovrebbe dimettersi.”