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Dal comunicato stampa emesso dal PPD prima del Comitato cantonale di mercoledì sera sembrava di capire che Giovanni Jelmini avrebbe annunciato il suo ritiro dalla presidenza. Invece Jelmini avrà sorpreso più d’uno esprimendosi all’esatto opposto: vuole ricandidarsi a presidente per altri 4 anni.

A sostenere la nuova candidatura di Jelmini è sceso in campo anche il Consigliere agli Stati PPD Filippo Lombardi. La parola finale spetterà comunque al prossimo Congresso cantonale, che visti gli applausi tributati ieri al presidente uscente si pronuncerà verosimilmente a favore.

Dalla serata di ieri è emerso che il PPD ammette le situazioni difficili in cui si è trovato negli ultimi tempi e sa che vi saranno strappi da ricucire. Rileva però come oggi si trovi a operare in una scena partitica che non lo soddisfa appieno.
Le critiche riguardano soprattutto Lega e PLRT. La Lega dei ticinesi viene considerata un partito che da tempo ha perso per strada gli scopi per i quali era stata fondata. I liberali radicali invece sono considerati troppo poco liberali, troppo ancorati al passato, chiusi alla condivisione verbale.
Il parlamentare Fiorenzo Dadò ha sottolineato che al momento al PPD non si presenta alcun partito a cui fare riferimento.
Per questo motivo il partito andrà per la sua strada senza alcuna alleanza di principio. Questo pur restando aperto al dialogo e alla collaborazione su qualsiasi tematica.