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Mitt Romney, il candidato favorito alle primarie repubblicane per le presidenziali USA 2012 avrebbe piazzato milioni di dollari su una dozzina di conti off shore alle Isole Cayman. Il fisco potrebbe dunque essere l’intralcio nella sua corsa verso la Casa Bianca.

Settimana scorso Romney era stato presentato come un imprenditore che ha costruito la sua fortuna sulla schiena di migliaia di salariati, poi licenziati e lasciati in miseria. Martedì veniva diffusa la notizia che il ricco mormone paga soltanto il 15% di imposte, molto meno di un qualsiasi americano middle class.
In questa campagna diffamatoria (basata comunque su fatti reali) costruita ad arte, arriva adesso la terza puntata: Romney evade il fisco.
Secondo il canale televisivo ABC, il candidato repubblicano aveva aperto una dozzina di conti off shore nelle banche alle Isole Cayman quando era a capo del fondo d’investimento Bain capital, dal 1980 al 1999. I suoi portavoce hanno assicurato che questi fondi erano stati aperti per attirare investitori stranieri e che l’ex governatore del Massachussetts non ha avuto alcun vantaggio personale.

Con una fortuna stimata tra 190 e 250 milioni di dollari, l’ex governatore spiega che l’essenziale dei suoi ricavi proviene da investimenti e depositi eseguiti nel passato e non dal suo lavoro.
Nel sistema americano i redditi dell’attività lavorativa sono tassati in maggior misura rispetto al reddito sul capitale.
Romney ha pensato di sdoganarsi precisando che nel 2011 il suo lavoro, essenzialmente conferenze e seminari, gli aveva fatto guadagnare circa 362’000 dollari.
Questi attacchi faranno perdere a Romney il vantaggio sugli altri candidati? La risposta verrà data sabato, dopo il caucus nella Carolina del Sud.