Nuove rivelazioni e accuse sul ruolo di Blocher nell’affare Hildebrand. L’informatico della Sarasin Reto T., autore confesso del “furto di dati”, ha dichiarato al “Sonntag”: “Non ho fatto altro che passare i dati al mio avvocato Hermann Lei. Ma poi sono stato messo sotto pressione, anche da Blocher in persona. Voleva a tutti i costi che la faccenda fosse resa pubblica”. “Voi giornalisti dovete fare delle ricerche su Blocher. Scoprireste cose interessanti” ha soggiunto Reto T. “Mi trovo in clinica non per ciò che ho fatto, ma per ciò che hanno fatto di me”.

In occasione dell’incontro del 3 dicembre a Herrliberg (Lei, Reto T. e Blocher stesso, padrone di casa) Reto T. avrebbe ricevuto da Blocher – così riferisce il “Sonntagsblick” – tre offerte. Se avesse perso il lavoro, gliene avrebbe procurato un altro. Avrebbe coperto i costi della difesa. Lo avrebbe aiutato a vendere le sue interviste ai media.

Sembra anche che Reto T. non abbia mai tentato il suicidio e che dunque la storia raccontata dalla “Sonntagszeitung” sia falsa. Ma quest’ultima rileva che ben tre fonti credibili e indipendenti avevano confermato il fatto. Inoltre sino ad oggi né Reto T. né il suo avvocato hanno preteso dal giornale una rettifica.