Anche se guardando il cielo tutto sembra normale, da ieri il Sole sta attraversando una fase di iper-attività e sta bombardando la Terra di particelle magnetiche, a causa di un’esplosione sulla sua superficie avvenuta verso le 4 del mattino di lunedì.

Da un paio d’anni il Sole registra una crescita nella sua attività, con il ritorno della macchie solari (regioni contraddistinte da forte attività magnetica e da una temperatura minore dell’ambiente circostante). Lunedì mattina verso le 4 un’esplosione sulla sua superficie ha proiettato nell’universo, in direzione del nostro pianeta, un’enorme quantità di plasma.
“Questa eruzione è la più importante degli ultimi sette anni – spiega l’astronomo Guillaume Aulanier, dell’Osservatorio di Parigi/CNRS – Non tanto in termini di luminosità quanto per il flusso energetico rilasciato, protoni e una nube di gas magnetizzato.”

I protoni sono stati espulsi dalla corona solare alla velocità di diversi milioni di chilometri orari e stanno bombardando la Terra, il cui campo magnetico agisce da scudo e ci protegge da queste particelle. Nondimeno le conseguenze sono negative per gli equipaggiamenti elettronici dei satelliti e nella regione dei poli terrestri : a causa di un eccessivo carico elettrico potrebbero andare in corto circuito.
Anche gli astronauti della Stazione spaziale internazionale restano vigili, pronti a chiudersi nel rifugio bunkerizzato qualora le installazioni dovessero avere problemi di funzionamento.
L’allarme durerà ancora qualche giorno, con i tecnici che mantengono alta la sorveglianza delle apparecchiature.
La nube di gas invece si limiterà a provocare aurore boreali, visibili ad alta quota in Europa e in Asia, appena entrerà in contatto con gli strati più alti dell’atmosfera.

Emisfero nord del sole. L'immagine della Nasa mostra l'esplosione che si è verificata nella notte fra domenica e lunedì.