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Stojanovic dà l’annuncio sul suo sito web, confermando che se Lurati diverrà presidente del partito lui è disposto a fare il vice-presidente.

“Il Partito socialista si trova in una situazione particolarmente delicata dopo le elezioni del 2011 – scrive Stojanovic – in cui ha perso ben quattro seggi su 18 al Gran Consiglio, ma anche il Dipartimento della socialità e della sanità in seno a un Consiglio di Stato spostato chiaramente a destra.
Le elezioni federali ci hanno visto avanzare rispetto ai risultati delle cantonali, ma anche in quell’occasione abbiamo perso uno dei due seggi in Consiglio nazionale e per l’ennesima volta non siamo riusciti – anche se per poco – a far eleggere un nostro rappresentante al Consiglio degli Stati.

A tutto ciò si aggiunge il fatto che dopo aprile 2011 il PS non ha una o un presidente, ossia colei o colui che potrà guidare il partito negli anni a venire.
Va da sé che in questa fase, così difficile e delicata, il ruolo del presidente è molto importante, per non dire vitale per il futuro del PS.
Ma per la vitalità stessa del partito e la sua immagine era altrettanto importante che più persone si mettessero a disposizione per la presidenza.
È con questo spirito che avevo deciso di dare la mia disponibilità, sollecitato dalla Commissione cerca e raccogliendo le segnalazioni delle sezioni e dei singoli membri del PS.
… Ma ora occorre chiedersi: giova al PS, e soprattutto alla causa più generale che difende – essendo il “partito” non il fine a se stesso bensì lo strumento per realizzare gli ideali nei quali crediamo – affrontare un congresso in cui invece del confronto fra due candidati si produce, indipendentemente dalla volontà mia e di Saverio, uno scontro di fronti opposti?
È positivo per il PS che a vincere sia solo una persona, insieme a tutti coloro da cui è stata sostenuta? Penso di no.
Penso che il rischio sia grosso che i nostri avversari politici strumentalizzino la vincita dell’uno o l’altro candidato per dire: “ecco, i socialisti bocciano una persona con esperienza, vicina ai lavoratori, che conosce e capisce bene i problemi del marcato del lavoro, ecc. ecc.”, oppure “ecco, il PS non vuole un presidente giovane e ambientalista che si batte contro la Lega per un Ticino aperto ecc. ecc.”.

Ho condiviso queste mie riflessioni con Saverio Lurati, persona che stimo e rispetto come uomo, prima ancora che come sindacalista e politico impegnato nella difesa dei più deboli.
Anche se entrambi desideriamo un confronto sereno il prossimo 3 marzo, siamo consapevoli che anche indipendentemente della nostra volontà la “sfida” rischia di trasformarsi in uno scontro di fronti contrapposti. E ciò non sarebbe nell’interesse del PS che più che mai ha bisogno dell’unità…”