Di sicuro molti di voi hanno notato negli ultimi mesi la cancellazione di diverse strisce pedonali lungo le strade del nostro cantone. In un’interrogazione del gruppo parlamentare verde al Consiglio di Stato è stato proprio chiesto lumi su questo modo di agire.
In breve è successo questo: il Cantone, applicando una normativa a livello federale, ha deciso di eliminare una serie di strisce pedonali perché non rispettavano un certo numero di criteri che ne attestano la sicurezza. Quindi piuttosto che avere un passaggio pedonale che crea un senso di falsa sicurezza, meglio toglierla.
Fin qui siamo d’accordo: nessuno vuole esporsi al pericolo di finire sotto un’automobile. Questa è però una storia tronca. Manca un finale. Infatti, là dove sono state tolte le strisce e non c’era la presunta possibilità di crearne di nuove nelle vicinanze, non è stato fatto nulla. È spontaneo chiedersi: ma chi usava quelle strisce, ora dove passa?
Io vorrei vedere il finale di questa storia: là dove le strisce pedonali non sono sicure, bisogna renderle sicure e non limitarsi solo a toglierle.
Non è necessario scoprire l’acqua calda: non siamo i soli al mondo ad affrontare il problema della convivenza fra pedoni e automobili lungo strade trafficate e non.
Si possono creare isole in mezzo alle strisce, creare delle strisce rialzate su dossi per invitare a rallentare, passerelle rialzate. Insomma con un po’ di impegno e un briciolo di creatività è possibile conciliare sicurezza e libertà di movimento. Bisogna però volerlo.
Elena Bacchetta, I Verdi del Ticino