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Il 25 gennaio scorso la Commissione europea aveva presentato un progetto di revisione completa della direttiva del 1995 sulla protezione dei dati personali.
Tra le riforme figura il diritto “all’oblio numerico”, che dovrebbe aiutare le persone a meglio gestire la protezione delle informazioni online e permettere loro di cancellare qualsiasi informazione che ritengono non necessaria.

La stessa settimana Facebook annunciava : “Lo scorso anno abbiamo lanciato Timeline, un nuovo profilo che permette di mettere in risalto foto, pubblicazioni ed eventi che raccontano la vostra storia. Nelle prossime settimane tutti dovranno passare a Timeline. Si avranno sette giorni di tempo per scoprirlo. Vi permetterà di aggiungere o di sopprimere elementi nel vostro profilo.”

Facebook e la Commissione europea stanno andando verso uno scontro diretto? Se lo chiede il giornale britannico The Observer : “Facebook è passato per primo all’offensiva. La vigilia dell’annuncio della Commissione europea, la direttrice generale di Facebook, Sheryl Sandberg, ha tenuto un discorso a una conferenza sulla tecnologia a Monaco, prendendo le difese del Social Network e elogiando i benefici che ha portato all’economia.
Il rapporto che ha presentato, redatto da una società esterna, evidenzia che nel 2011 la società ha indirettamente contribuito alla creazione di 232mila posti di lavoro in Europa e ha generato ricavi per oltre 32 miliardi di dollari.

Il messaggio della direttrice generale di Facebook alle autorità dell’Unione europea ha voluto essere molto chiaro : “Siete preoccupati per la vostra vita privata? Fareste meglio a preoccuparvi per la vostra economia.” Che in pratica significa : se voi poveri sfigati europei verrete da Facebook a cercare guai, sarete sistemati a dovere. Le società di Internet creano molti posti di lavoro e sono buone per l’economia. I governi europei faranno dunque meglio a non mettersi in mezzo.”