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Per tentare di rilanciare l’economia, la Banca d’Inghilterra ha annunciato giovedì 9 febbraio una nuova iniezione di liquidità nell’economia britannica pari a 60 miliardi di euro.

Si tratta del terzo Quantitative easing dal 2009, una manovra che era attesa dai mercati.
In un paese in piena rotta di collisione con i vertici dell’Unione europea, sottoposto a un regime di austerità senza precedenti, che denota un calo del potere d’acquisto in termini reali, l’aumento della disoccupazione e l’indebitamento delle economie private, la stampa di moneta è stata considerata l’unica soluzione.

Le tre tornate di QE hanno generato un’iniezione di liquidità nell’economia della Gran Bretagna pari a un totale di circa 330 miliardi di euro.
I livelli di indebitamento del paese sono elevati : a metà 2011, il debito totale, privato e pubblico, rappresentava il 507% del Pil, contro il 487% del dicembre 2008.
Questo non ha però impedito al tasso d’interesse che lo Stato deve pagare per rifinanziare i buoni del Tesoro britannico su 10 anni di scendere sotto il 2%, per il sostegno dei mercati alla politica di riduzione del deficit di bilancio e per l’accomodamento offerto dall’essere fuori dalla Zona euro.