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Governo Monti: tagli alle risorse finanziarie destinate al servizio di battelli sui laghi italiani, compreso il Lago Maggiore.
Il Governo ticinese che fa?

Recentemente sono stati annunciati i tagli (11 milioni di euro) alle risorse destinate al servizio di battelli sui laghi italiani, compreso il lago Maggiore. Ciò implicherà delle ricadute negative su tutto il sistema turistico ed economico del locarnese.
In effetti quel che si prospetta è che il piano delle corse per la prossima stagione primavera-estate non venga rispettato: la mancata assicurazione dei servizi finora erogati avrebbe conseguenze sia per l’occupazione sia per il trasporto.
La navigazione nel bacino svizzero del Lago Maggiore rappresenta infatti un servizio indispensabile per lo sviluppo turistico, economico, occupazionale e sociale dei territori che circondano il lago.

Si prenda come esempio la tutela delle Isole di Brissago – di proprietà dello Stato – che dovrebbero vedersi garantire l’approvvigionamento di un flusso costante di visitatori che si situa all’incirca tra i 90’000 e i 100’000 all’anno (se si esclude il 2011 che, per via della congiuntura economica, ha fatto registrare 75’000 entrate) la cui attività, al contrario, è invece messa a repentaglio dalle soppressioni di corse e dall’aumento delle tariffe evocato dall’esecutivo Monti.
La convenzione di privativa che vede la NLM come unico possibile fornitore di servizi sul bacino del Verbano lega infatti anche le Isole di Brissago.
In base all’articolo 6 della convenzione, in cui “il Dipartimento Federale dei Trasporti, delle comunicazioni e delle energie […] rilascia alla Gestione dei servizi pubblici di linea di navigazione sui Laghi Maggiore, di Garda e di Como con sede a Milano una concessione per il trasporto regolare e professionale di persone per battello nel bacino svizzero del Lago Maggiore” si decreta pure che “la concessionaria ed il Cantone Ticino creano un’organizzazione consultiva mista adeguata per coordinare e promuovere tempestivamente le offerte d’interesse pubblico e di mercato sul piano regionale.” Tale “Organizzazione consultiva mista per la navigazione sul Lago Maggiore” (ORCOMI) prevedeva tra i propri compiti l’assicurazione del servizio sul bacino svizzero del Lago Maggiore e si proponeva di facilitare la comunicazione tra la Società di Navigazione e gli Enti pubblici e privati interessati ai servizi di trasporto offerti sul Lago.
Si noti infine l’articolo 7 della medesima concessione, in cui si asserisce che “La concessionaria manterrà permanentemente in servizio nel bacino svizzero una flotta sufficiente per far fronte ai bisogni del traffico, ivi comprese le crociere diurne e notturne […]”.
Per quanto concerne il personale (Art. 13), “per tutta la durata della concessione, la concessionaria manterrà in servizio 12 agenti naviganti di nazionalità svizzera, di cui almeno 5 piloti abilitati a condurre qualsiasi natante in servizio di navigazione nel bacino svizzero, non ché un numero adeguato di agenti svizzeri per il servizio agli scali”.
L’articolo 49 della legge federale sul Trasporto pubblico del 4 ottobre 1985 (RS 742.40) prevede inoltre che, in termini di vigilanza, “I trasporti pubblici sottostanno alla vigilanza dell’Ufficio federale. Quest’ultimo è abilitato ad abrogare o ad impedire l’applicazione di decisioni e istruzioni di organi o servizi delle imprese qualora infrangano la presente legge, la concessione o accordi internazionali oppure se violano importanti interessi nazionali.”

Attualmente non è dato sapere quali siano le decisioni effettive che il governo Monti adotterà in materia di Navigazione: per evitare che lo scenario muti negativamente (aumento delle tariffe dei biglietti fino al 30 per cento e una contrazione del numero di corse) con l’entrata in vigore dell’orario estivo il 1° aprile, si auspica che l’”Organizzazione consultiva mista per la navigazione sul Lago Maggiore” venga riattivata al più presto per poter garantire una valida tutela del servizio di navigazione nel bacino svizzero del Lago Maggiore, fungendo da entità di controllo per tutte quelle attività che dovrebbero venir garantite e rispettate dal concessionario della convenzione, ovvero la Gestione dei servizi pubblici di linea di navigazione sui Laghi Maggiore, di Garda e di Como.
Inoltre la convenzione per la concessione della navigazione nel bacino svizzero del Lago Maggiore, datata 10 dicembre 1996, scadrà nel 2016 ed è attualmente in fase di revisione. Da qui l’importanza di allestire per questa data un documento esaustivo, condiviso dalle istituzioni e da tutti gli attori che svolgono le proprie attività sul Lago Maggiore e di esso vivono, che miri a sostenere le ragioni della sponda elvetica del bacino.

Alla luce di quanto sopra e avvalendoci delle facoltà attribuiteci dalla legge, chiediamo quindi:
1) Cosa ne pensa il Consiglio di Stato di questa situazione e quali passi sono stati intrapresi per evitare le ricadute su tutto il sistema turistico ed economico del Locarnese a causa dei tagli alle risorse destinate al servizio battelli sui laghi italiani, compreso il lago Maggiore?
2) Vi è l’intenzione del Governo ticinese di riattivare al più presto l’Organizzazione consultiva mista per la navigazione sul Lago maggiore ?
3) Il Governo ticinese non ritiene utile intervenire direttamente presso la Comunità di lavoro Regio Insubrica o presso la Gestione dei servizi pubblici di linea di navigazione sui Laghi Maggiore, di Garda e di Como con sede a Milano?
4) Il Consiglio di Stato ha intenzione di sollecitare il Dipartimento Federale dei Trasporti, delle comunicazioni e delle energie a proposito di questa problematica nell’ottica di una rinegoziazione al momento della scadenza della convenzione nel 2016?

Claudio Franscella
Andrea Giudici, Gabriele Pinoia, Fabio Bacchetta-Cattori, Bruno Storni, Bruno Cereghetti, Marco Passalia, Silvano Bergonzoli, Cleto Ferrari, Giacomo Garzoli, Stefano Steiger, Francesco Cavalli, Fiorenzo Dadò, Bixio Caprara, Francesco Maggi, Michele Barra, Fabio Badasci, Giorgio Pellanda