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Sull’edizione odierna del quotidiano La Regione, Franco Celio si esprime sulla procedura scelta dalla Direttiva cantonale del Plr per la designazione del nuovo presidente del partito.
Qui di seguito alcuni passaggi del suo intervento
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“Quella adottata è sicuramente una procedura migliore, e decisamente più democratica, di quelle tradizionalmente in auge – scrive Celio – In altri tempi non si sarebbe infatti trovato di meglio che nominare la solita commissione-cerca “con diritto di vita e di morte su tutte le candidature”.
Al termine delle sue valutazioni, in base a criteri tutti suoi, essa avrebbe quindi estratto dal cilindro un – e un solo – “candidato ideale”, che le istanze del partito, formalmente competenti a decidere, si sarebbero poi sentite in obbligo di acclamare all’unanimità. In questo caso si sono invece introdotte due novità di rilievo.

Con la prima, si dà alle sezioni, ai Distretti e alle altre organizzazioni riconosciute la possibilità di fare le loro proposte.
Gli interessati potranno dunque farsi avanti espressamente (e non più solo per vie traverse).
Con la seconda, si dà invece alla commissione-cerca il compito di completare l’elenco dei candidati, nel caso in cui pochi si fossero manifestati, oppure se ritenesse che ve ne sia qualcun altro particolarmente valido.

La vera novità del procedimento sta infatti nel prevedere che le candidature siano “possibilmente almeno tre”, così che il Comitato cantonale prima e il Congresso poi abbiano la possibilità di scegliere fra più persone e più orientamenti.

Si poteva fare meglio? Forse sì. La commissione-cerca … è un po’ un corpo estraneo rispetto agli organismi stabiliti dagli statuti. Vi si sarebbe quindi anche potuto rinunciare.
Importante, in ogni caso, è che essa non abbia “diritto di vita e di morte” sulle candidature, ma debba sostanzialmente limitarsi a registrare (o al limite a preavvisare) quelle espresse dalla “base”.
Rispetto ad un passato anche recente, come pure alla prassi ancora in vigore a livello locale, si tratta di un passo avanti importante.
Nelle scorse settimane abbiamo visto infatti più di un caso in cui, di fronte a un numero di interessati superiore a quello dei posti da occupare, le commissioni-cerca di questa o quella sezione hanno fatto esse la cernita di chi inserire e di chi escludere.
Inutile dire che questo modo di procedere non è il più democratico che si possa immaginare.
Che nel caso della presidenza del Plr si sia adottata una procedura diversa è dunque un fatto che merita di essere sottolineato, poiché costituisce un passo avanti importante sulla via di una maggior democratizzazione.”