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Economiesuisse ha presentato oggi il proprio progetto di finanziare privatamente la costruzione di un secondo tubo nella galleria stradale del San Gottardo, proponendosi come salvatore della mobilità stradale e partendo dall’idea che la Confederazione non voglia finanziare l’opera.

Non viviamo più ai tempi di Louis Favre, quando le grandi opere pubbliche venivano demandate ai privati. E l’introduzione di un tributo per ogni passaggio nella galleria stradale è inaccettabile.

Quella di economiesuisse è una premessa fuorviante e pericolosa. I mezzi finanziari ci potrebbero anche essere, ma è l’idea di finanziare un’opera dannosa per la politica federale dei trasporti a essere fuori luogo. Un sabotaggio vero e proprio: un raddoppio che presto o tardi porterà in Ticino un’invasione di TIR e di traffico privato di transito.

La Coalizione “Sì al collegamento sud-nord” ricorda che tutti gli studi pubblicati recentemente dimostrano che il risanamento della galleria autostradale del San Gottardo non causerà la catastrofe economica regionale tanto annunciata, ma anzi sarà un’opportunità unica per finalmente trasferire il traffico pesante sulla ferrovia e liberare così le nostre strade dai pericolosi e inquinanti mezzi pesanti.
Sono pure stati individuati notevoli vantaggi economici per il Ticino: basta comincia ora a pianificare questo difficile periodo. Qualità di vita, turismo ed economia ne trarranno giovamento.
Il trasferimento dei camion dalla strada alla ferrovia, secondo la Costituzione e la legge federale, è la premessa necessaria per realizzare il risanamento della Galleria stradale del San Gottardo senza ostacolare il traffico, aumentando la sicurezza dei viaggiatori e con conseguenze regionali minime sull’economia.

Di recente l’Unione dei trasporti pubblici (UTP), le Ffs Cargo e la BLS Cargo hanno informato la stampa che le ferrovie sono pronte a gestire il trasferimento del traffico pesante. Anche gli operatori privati si sono riuniti settimana scorsa per confermare la fattibilità del trasporto via ferrovia.
Secondo gli esperti, la produttività dei trasporti merci su rotaia può ancora essere aumentata,. Con la messa in servizio di treni navetta per le autovetture e i camion si può sormontare il difficile periodo del risanamento lasciando inoltre aperta la galleria durante i periodi estivi.
Il raddoppio invece saboterebbe definitivamente il trasferimento del traffico pesante dalla strada alla ferrovia voluto dal popolo svizzero e dai Ticinesi.

La coalizione “Sì al collegamento Sud-Nord” (nome ancora provvisorio) è attiva da più di un anno e verrà ufficialmente annunciata nelle prossime settimane.
Si compone di numerose persone e associazioni, tra le quali l’ATA Associazione traffico e ambiente, il WWF, l’Iniziativa delle Alpi, Greenpeace, il Sindacato Sev, Pro Natura, l’Associazione cittadini per il territorio, SOS Mendrisiotto Ambiente.
Il suo scopo principale è quello di informare i cittadini sulle possibilità reali di un collegamento sostenibile tra il sud e il nord e di trasferire il traffico merci su rotaia. Obiettivo finale: un Ticino vivibile, libero da valanghe di camion.

Andreas Barella
Coordinatore per il Ticino
Coalizione Sì al collegamento Sud-Nord