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L’automobile è da tempo la principale fonte del malessere urbano, ma, pur sapendolo, noi vogliamo costruire un’autostrada a cinque corsie, bordata da un muro di ripari fonici alto due metri, che entra nel cuore di una piccola cittadina di poco più di ventimila abitanti, attraversando una zona residenziale che in futuro dovrebbe arredarsi con immobili di elevato standing.

Per il Piano regionale dei trasporti (PTB) e il Programma d’agglomerato del Bellinzonese (PAB) il semisvincolo, da e per il sud, aumenta la qualità di vita dei Bellinzonesi (sic!), è la soluzione al problema della saturazione delle vie di penetrazione alla città da sud e permette di liberare dal traffico di transito i comuni della sponda destra e sinistra del Ticino e soprattutto la Piazza Grande di Giubiasco.

Dell’opera se ne parlava già negli anni 70 ancora prima che il traffico diventasse un problema per le nostre città. Però dal 1970 ad oggi non si è fatto nulla per diminuire il traffico privato e non si è fatto nulla per favorire la mobilità dolce, e migliorare il trasporto pubblico, che rimane il peggiore di tutta la Svizzera.
Di fronte a questo immobilismo mi rifiuto di avallare una spesa milionaria per un ulteriore intervento stradale che non risolverà il problema del traffico di penetrazione alla città, peggiorerà la qualità di vita degli abitanti del Bellinzonese e causerà un aumento del traffico veicolare individuale
Proprio la carenza di trasporti pubblici efficienti affiancata ad una cattiva gestione del territorio ha portato il Ticino ad essere il cantone più motorizzato della Svizzera e quello con la media di percorrenza veicolare più elevata. Il traffico è in aumento dappertutto e non solo a Bellinzona.
Eppure abbiamo costruito e continuiamo a costruire nuove strade tanto che il nostro cantone ha la più grande superficie occupata da infrastrutture stradali (strade nazionali, cantonali, comunali e posteggi pubblici e privati).Questo dimostra che il problema dell’intasamento delle strade e delle colonne non si risolve aumentando l’offerta di vie di transito.

E’ una verità che abbiamo già vissuto sulla nostra pelle con l’apertura del San Gottardo o con l’apertura della galleria Mappo-Morettina, un’opera che doveva sgravare il traffico sulla strada Minusio –Verbanella. La realtà ora è che i transiti in galleria sono maggiori di quelli sotto il San Gottardo ed il traffico sulla strada litoranea ha ricominciato ad aumentare.
In tutto il mondo si sta mettendo un freno al traffico e nelle città svizzere si sono create efficienti reti di trasporto pubblico, bike sharing e car sharing. Solo il Ticino viaggia in controtendenza e pretende di curare il paziente con il veleno che lo fa ammalare.
Quanto spenderemo per il semisvincolo, posteggio di attestamento, strade di collegamento e quant’altro, ma soprattutto quali vantaggi ne trarremo ?

Fatti un po’ di calcoli, ma la coda è ancora lunga, la spesa dovrebbe ammontare ad oltre 70 mio. E’ una cifra importante che verrà finanziata da tutto il Ticino, e quindi merita un’attenta ponderazione.
Intanto è bene sfatare un mito già per stessa ammissione dei pianificatori il semisvincolo non azzererà il traffico di transito sui territori dei Comuni di Giubiasco e Camorino, al massimo lo diminuirà.
Ma la domanda che non si sono posti è: per quanto tempo durerà la diminuzione del traffico su queste vie di accesso alla città?
La risposta è contenuta nei dati del PAB. Il semisvincolo farà aumentare il traffico di transito e quello parassitario, anche sulla sponda destra del fiume Ticino, proprio quella zona che invece si voleva sgravare. Le prospezioni per il 2025 danno un aumento generalizzato del traffico con picchi fino all’83% su via Birreria a Carasso (e chi conosce la strada si chiede: dove passerà?). Su via Tatti il traffico motorizzato aumenterà del 164% .
Quell’aumento del 164% da quali strutture verrà assorbito? Dal budello di via al Portone? O dal posteggio d’attestamento in via Tatti?

Ogni mattina in città entrano 11’000 pendolari – per lavoro, per studio e per affari. In media ogni autovettura è occupata da una persona. Anche se tutte le 11’000 autovetture provenissero da sud (ma non è cosi) non ci starebbero nel posteggio di attestamento di soli 933 stalli!
Il traffico farà quel che già fa adesso, si diramerà per le vie della città, cercando i 3100 posteggi pubblici che abbiamo costruito in centro e gli altri posteggi privati in affitto, sempre in centro città.
E’ quindi lecita una domanda : con 70mio quanto trasporto pubblico potremmo finanziare? Quanti posteggi di attestamento fuori dalla città e in prossimità degli svincoli autostradali e delle stazioni FFS potremmo costruire?
E come pensiamo di curare il traffico a nord di Bellinzona, su via San Gottardo, a Galbisio e Arbedo-Castione? Con altre strade?
La vera alternativa al traffico è meno traffico! La vera alternativa è una grande trasformazione che ridisegna la forma delle città e sposa una mobilità diversificata basata su trasporti pubblici e collettivi e su reti di piste ciclabili e pedonali. Alexander Langer la chiamava « conversione ».
Io credo ancora che insieme potremmo fare di più. Firmando il referendum daremo la possibilità a tutta la popolazione di esprimersi sulla politica dei trasporti. Forse è ora di cambiare!

Michela Delcò Petralli
Granconsigliera per i Verdi
Prima proponente del referendum contro il semisvincolo di Bellinzona