A causa dei disordini che in Afghanistan hanno fatto decine di morti, dopo che nella base militare americana di Bagram un ufficiale ha bruciato diversi esemplari del Corano, l’esercito tedesco ha deciso venerdì scorso di evacuare la sua base nel nord del paese.

I tedeschi mancano di fermezza militare, scrive il giornalista olandese Oene van der Wal nel quotidiano ultraconservatore Elsevier : “Il ritiro delle truppe tedesche ricorda il rifiuto del governo di Angela Merkel di partecipare all’intervento della Nato in Libia, la scorsa primavera … Poi, quando i combattimenti erano terminati e il dittatore Gheddafi era stato ucciso, una delegazione commerciale tedesca aveva avuto la faccia tosta di recarsi a Tripoli in missione.
E’ difficile capire cosa sta dietro la decisione di ritirare le forze armate dall’Afghanistan. I tedeschi sono diventati pacifisti? Oppure stanno seguendo una politica a beneficio dei loro interessi?”

Oltre allo smantellamento della base militare, Berlino opererà anche il ritiro dei suoi rappresentanti nelle diverse istituzioni del paese, così come è stato deciso anche dai governi di Francia e Gran Bretagna.
Dopo che sabato due consiglieri militari statunitensi sono stati uccisi a Kabul, i governi occidentali ritengono di non essere più in grado di assicurare la protezione dei loro agenti.

Settimana scorsa diverse copie del Corano confiscate a prigionieri afghani nella struttura carceraria della base militare di Bagram erano stati bruciati.
L’ufficiale americano che aveva dato l’ordine si è giustificato dicendo che i prigionieri comunicavano attraverso messaggi nascosti nelle pagine dei libri.
Da giorni nella regione di Kabul sono in corso scontri e disordini tra la popolazione e le forze armate occidentali. Malgrado le scuse presentate dal presidente statunitense Obamae gli appelli alla calma dello stesso presidente afghano Hamid Karzai, la situazione non accenna a calmarsi.